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SANDRO PERTINI FRA I GIOVANI E IL POPOLO. INCONTRO SULLA FIGURA DEL PRESIDENTE

“Il viaggio. Sandro Pertini fra i giovani e il popolo. Ricordi incontri testimonianze per l’Italia di oggi” (Esperidi Edizioni), a cura di Enrico Cuccodoro con Alessandro Nardelli, Raffaele Marzo, Giovanni Pizzoleo, sarà al centro dell'incontro di mercoledì 9 settembre alle ore 18:30 al Feltrinelli Point Messina.



Interverranno il curatore, Prof. Enrico Cuccodoro, docente di Diritto Costituzionale (Unisalento) e coordinatore nazionale dell’Osservatorio Istituzionale per la libertà e la giustizia sociale “Sandro e Carla Pertini” e il Prof. Antonio Saitta, ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Messina. Curerà le conclusioni  il Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Prof. Gaetano Silvestri. 

Nella recensione di Raffaele Marzo si legge:

La politicizzazione del prolungato scontro per la riforma della Costituzione repubblicana, le problematiche relative al sistema istituzionale e le polemiche sempre vivaci sulla crisi nel cuore delle Assemblee legislative, ma anche le differenti attese e le prospettive sull’intero circuito del processo politico in Italia, rendono interessante e ancor più positivamente attuale il volume curato da Enrico Cuccodoro “Il viaggio” Sandro Pertini fra i giovani e il popolo ricordi incontri testimonianze per l’Italia di oggi, edito nel corrente anno per i tipi della editrice Esperidi.

Il libro, orientato nel solco dei 70° della Liberazione dell’Italia, si inserisce sui risvolti della dilagante e preoccupante disaffezione verso la politica, specie tra le nuove generazioni che ne sono costantemente lontane, in quanto ritengono i politici d’oggi una “casta” per mantenere sul campo alcuni privilegi. In tale scenario, per certi versi inquietante, l’opera curata da Enrico Cuccodoro, docente di diritto costituzionale all’Università del Salento, si prefigge di rievocare la straordinaria figura di Sandro Pertini, l’uomo che rese se stesso “il primo impiegato dello Stato” e spalancò le porte dei Palazzi della politica ad una moltitudine di oltre 500mila studenti.


Nel volume, che reca la suggestiva copertina appositamente disegnata per l’occasione dal Maestro Giorgio Forattini, Cuccodoro, sin dalla introduzione, dall’ammiccante titolo “Il Presidente dello sdegno e della speranza”, per l’Italia di oggi, rievoca, con partecipazione, i 25 anni dalla scomparsa di Sandro Pertini - al quale lo stesso curatore riferisce di un legame personale e vincoli di antica amicizia - e i 35 anni dello “storico” viaggio di Stato in Puglia (1-4 marzo 1980), a partire da Turi (Bari), dove Pertini fu confinato e compagno di cella di Antonio Gramsci, e degli altri Comuni che ospitarono Sandro Pertini nella visita di Stato in quei tragici giorni 1980, poche settimane dai gravissimi attentati di Palermo, Mestre e Roma quando caddero le luminose figure di Piersanti Mattarella, Sergio Gori e Vittorio Bachelet.

L’opera, senza concedere nulla alle snobistiche tentazioni stilistiche, si compone di una prima parte, Appunti del Viaggio, da Turi in Terra di Bari, a Maglie nel Salento, piacevolmente segnata dalla narrazione de Il viaggio di Stato del Presidente della Repubblica, Sandro Pertini in Puglia, 1°- 4 marzo 1980 e dalla fedele riproposizione del discorso Qui, a Turi, non posso tacermi”, pronunciato dallo stesso Pertini; terminando, poi, con alcune dirette testimonianze di quanti ebbero l’onore di accogliere Pertini a Maglie, giuntovi per onorare Aldo Moro. Pagina dopo pagina, con elegante e asciutto ritmo, emerge un’impostazione che innesca un processo particolare: si parte dall’uomo, rievocando quello “storico viaggio”, e all’uomo fa ritorno, stazione obbligata dopo più di settantanni di vita costituzionale, con affondi di particolare spessore e sintomatici di quel momento storico.

Nella parte seconda Frammenti di Viaggio con Pertini, Presidente più amato, sono raccolti, en passant, numerosi contributi (alcuni davvero prestigiosi, come Gino Scaccia, Salvo Andò, Marco Gervasoni, Leonardo Saviano, Marzio Breda, Fabio Zavattaro, Italo Cucci e altri), con ricordi incontri testimonianze, espressione dell’urgenza di tener vivo l’insegnamento e il monito di Sandro e Carla Pertini, nella loro “eccezionale normalità”. Non a caso, nell’attualità degli odierni, difficili rapporti costituzionali tra le figure dello Stato e nell’ipotesi, ancora inseguita, di una riforma della Costituzione repubblicana, risuonano eloquenti i moniti proferiti, in più occasioni, dallo stesso Pertini (cit. “La Costituzione non è caduta dal cielo. E' stata una conquista di tutto il popolo italiano, della sua storia, delle sue forze politiche”) e, conseguentemente, alcuni apporti, molti assai autorevoli, sono proposti al lettore per dare continuità ad aspetti nevralgici e decisivi, mettendo a fuoco la policentrica quotidianità istituzionale in cui visse Pertini, con un chiara attualizzazione alla frattura tra Paese legale e Paese reale. 


Il volume, denso ma non prolisso, è congegnato e strutturato con un taglio costituzionalcivile per far emergere, “a tutto tondo”, l’azione politico-istituzionale del Presidente Pertini, lungimirante personalità che aveva ben chiara la necessità di adeguare l’assetto istituzionale dello Stato anche se tale cambiamento - per sua stessa ammissione - non poteva esprimersi al di fuori delle prescritte regole della revisione costituzionale. La minuziosa e solida consapevolezza di Enrico Cuccodoro nonché i suoi interessi scientifici legati ai temi dell’organizzazione costituzionale, non ostano ad un volume scorrevole, con pagine chiare, vergate e curate nella conclamata intenzione di proporre un lavoro editoriale, se non sui generis certamente singolare, destinato ad ampio pubblico, aperto, anche e soprattutto, alla platea dei non specialisti.

Con oculato dinamismo, in chiusura, è collocato un piacevole Album di Viaggio, nel quale sono riprodotti alcuni fermo immagine, taluni inediti, della vita di Sandro e Carla Pertini per consegnare una avvertita consapevolezza a quanti, per età anagrafica, non hanno potuto direttamente cogliere la forza del “naturale contatto” sempre inseguito dal Presidente Pertini con i cittadini e con i ragazzi italiani, reputati la vera speranza per il riscatto della Nazione. Nella prospettiva di ricostruzione delle più significative tappe “pertiniane”, l’ispiratore e curatore del libro, Enrico Cuccodoro è “sceso” dalla raffinata esposizione costituzionalistica per porsi, con maggior immediatezza al grande pubblico, a cominciare dalle istituzioni scolastiche, per ricordare l’opera civile e morale della viva vox Constitutionis e per transitare idealmente nella buona politica e nella pulizia morale, dando forza ai valori di fondo del efficace messaggio di Pertini: libertà, giustizia sociale, pace, onesta e moralità.

Tale ragione induce a diffondere la lettura che, in alcuni passaggi, diviene meditazione autentica e profonda, agli eredi di quegli studenti ai quali, lo stesso Pertini, da vero “educatore civico”, amava rivolgersi per dare sostanza al miglior avvenire dell’Italia, guardando alla cruda realtà del momento per garantire, ai più, di percorrere un “Viaggio” nel quale scoprire, custodire e trasmettere la memoria di una così eroica figura. La disamina del pregevole lavoro, al di là degli aspetti stilistici dell’opera, comunque curata con maestria e sapienza, giustifica la sua presenza nel panorama editoriale italiano quale “documento della civiltà, della vita sociale e costituzionale” dell’Italia, senza essere mortificato da effimeri, stereotipanti ed inutili plebisciti della spicciola politica di parte.


“…essere accolto in Casa Pertini, con vera amicizia e grande confidenza; conversare affabilmente con chi ha condiviso gran parte dell’itinerario di vita di Sandro Pertini, mi conforta di aver potuto conoscere ed apprezzare la grandezza e la tenerezza di due figure eccezionali che si sono amate e comprese, insieme, avendo anche molto lottato”. “Mentre, la Signora Carla mi intratteneva nel piccolo soggiorno-studio al centro della mansarda, seduti su due poltrone davanti a un tavolo spazioso con carte e riviste impilate, il mio cuore batteva forte al ricordo dei tanti momenti che avevo trascorso con il Presidente. Ma, ogni sua precisa parola, ogni orientare lo sguardo intorno a lei, per me, era intraprendere, ancora una volta, quell’appassionante “viaggio” di sentimenti ed emozioni che, davvero, mi legavano all’incontro più volte reso possibile, con entrambi”.
Enrico Cuccodoro


A.D.P.

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