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ACCORINTI A VIRUS: "HO AIUTATO UNA FAMIGLIA ROM DANDO LORO UNA CASA"

Ieri sera è andata in onda la prima puntata della sesta edizione del programma d'approfondimento giornalistico "Virus - Il Contagio delle Idee", in onda su Rai 2 ogni giovedì a partire dalle ore 21:10, e condotto dal giornalista Nicola Porro.



Tema della puntata del 10 settembre “Il Colore dei Soldi”. Gli ospiti si sono confrontati sul business dell’immigrazione con ricostruzioni esclusive degli interrogatori di Luca Odevaine. In studio i Presidenti delle Regioni Lombardia e Puglia, Roberto Maroni e Michele Emiliano. In collegamento il sottosegretario all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione, coinvolto nell’inchiesta “Mafia Capitale”, e il sindaco di Messina, Renato Accorinti.

Dopo un servizio dedicato alle famiglie Rom, Nicola Porro ha presentato gli ospiti in studio Roberto Maroni e Michele Emiliano e ha fatto riscoltare gli interrogatori di Luca Odevaine riguardanti le tangenti ricevute. Giuseppe Castiglione, in collegamento, afferma: "Non ho ricevuto nessuna richiesta d'arresto ma un avviso di garanzia provvisorio. Spero di non entrare in questo processo. Io non ho presentato nessuno ad Odevaine. Io ero presidente delle province italiane, Maroni convocò i comuni, le province e le regioni. Assieme abbiamo istituito un tavolo tecnico all'emergenza del Nord Africa. Io nominai Odevaine al tavolo tecnico e la procedura è trasparente"

Da altre deposizioni di Odevaine si evince che si lucrava anche sui 2,5 euro destinati ad ogni immigrato. Interviene Castiglione: "Ho ribadito che la gara ha avuto anche il parere dell'autorità anticorruzione. La gara del 2014 non riguarda me, io sono uscito nel 2013. Il Cara di Mineo va chiuso, all'epoca però c'era emergenza". E ancora: "Nella vicenda di Mineo, abbiamo dato il massimo sul piano della trasparenza. Il Cara di Mineo aveva un commissario delegato".

"La turbativa d'asta è un reato difficile da provare - dichiara Emiliano - ma in questo caso si è stati fortunati perché c'è stata la testimonianza di chi ha fatto il bando". E aggiunge: "Ogni volta che lo Stato spende soldi pubblici, c'è sempre qualcuno che ruba. Il bando, però, può essere più largo". Maroni risponde: "Noi non facciamo bandi, preferiamo dare soldi per le start-up".

Sul fenomeno dell'immigrazione Maroni afferma che "è gestita in modo caotico. Le Prefetture fanno i bandi da sole. Se non c'è ordine nei soldi pubblici, non c'è controllo""L'emergenza immigrazione è ricominciata da due anni. - prosegue Maroni - Il Governo non ha dichiarato lo stato d'emergenza. L'emergenza serve per mobilitare la protezione civile. Io, da presidente della Regione, non posso intervenire con la Protezione Civile e utilizzare le norme apposite. Si deve agire attraverso le Prefetture".

Per Emiliano la dichiarazione dello stato d'emergenza "non è possibile perché è una situazione che va avanti da venti anni".  "I Cara servono a distinguere i rifugiati dai clandestini. - continua - Quello di Mineo era l'unico Cara gestito da un insieme di enti locali al fine di trarne vantaggi".

E ancora Maroni: "C'era bisogno di centri per richiedenti asilo dopo i bombardamenti in Libia. Io ho gestito il Cara di Mineo fino alla fine del mio mandato da ministro. Dopo, il Cara si poteva anche chiudere perché l'emergenza era finita. Il Cara è stato tenuto in piedi perché ha fatto comodo".  "Noi regioni - aggiunge Maroni - siamo rapinati dallo Stato sull'immigrazione. Questa è la vera rapina". "I veri rifugiati - conclude - li ospito tutti in Lombardia. I clandestini, invece, devono essere rimpatriati".

Interviene il sindaco di Cona: "La mia gente ha accettato 50 persone ma poi ne sono arrivati più di 100. Le file vanno sfoltite. Questa non è accoglienza e non è integrazione. C'è stata un'imposizione governativa".

"Allora ci fu un'emergenza e Mineo servì a questo. - spiega Maroni - Se un centro viene gestito male, però, non funziona. Se non si gestisce più, quel centro va chiuso. Qualcuno di sinistra ha detto che io sono il mandante della strage di Mineo. Questa frase è un reato".

"Se si sostiene l'integrazione, è possibile trarre vantaggio dall'immigrazione. Gli immigrati regolari aiutano il Pil" dice Emiliano mentre Maroni "In Lombardia, abbiamo approvato il reddito di autonomia. Ti do un contributo se un residente in Lombardia da 5 anni fa volontariato".

"Abbiamo regalato biglietti omaggio per il concerto di Vasco Rossi a migranti, rom e senzatetto. - afferma Renato Accorinti in collegamento - Gli abitanti di Cona hanno manifestato le loro paure in maniera civile. Se c'è un piano di lavoro, però, queste paure possono svanire. Il disagio può trasformarsi in ricchezza. Stiamo preparando un progetto per integrare i migranti. Dobbiamo diventare più umani e loro ci danno una grande opportunità per farlo. La vera politica parte dal senso di umanità". Per Accorinti "serve un'equa distribuzione degli immigrati sul territorio. L'immigrazione è il risultato dell'economia sbagliata dell'occidente. Non si vuole vedere la parte positiva dell'immigrazione". E aggiunge: "Bisogna abbinare l'umanità alla razionalità. Dobbiamo aprire testa e cuore. Il permesso di soggiorno è un crimine. Ho aiutato una famiglia rom senza santi in paradiso, dando loro una casa".

Per Maroni "quella di Accorinti è ideologia" e afferma: "Io i biglietti del concerto li avrei regalati ai poveri lombardi. Io voglio accogliere i rifugiati ma non i clandestini. Chi ha diritto a stare in Italia, come i rifugiati, ci può stare".

Accorinti di rimando: "Questo ragionamento va contro i diritti dell'uomo. Non si può pensare che gli africani non possono andare dove vogliono". Emiliano risponde: "La base della politica è un atteggiamento di responsabile lealtà. Questi ragionamenti ti fanno vincere le elezioni ma non cambiano la storia".

In studio il sindaco di Azzano San Paolo, Simona Pergreffi, sotto processo per discriminazione razziale per non aver dato due assegni di maternità. "E' una cosa assurda. La denuncia è partita dall'ufficio migranti della Cgil. Non ci sono i soldi per tutti, dopo i tagli ai comuni. L'assegno di maternità spetta a chi ha il permesso di soggiorno. - spiega - Queste due signore non avevano i permessi regolari".

La domanda virale di ieri sera è stata "Bisogna accogliere i migranti nelle Chiese?". Va in onda un servizio dedicato alla spaccatura della Chiesa sull'immigrazione nella nuova rubrica di Virus "Il corpo a corpo". La storia è quella di Don Lucio Mozzo, un prete di Vicenza, che chiede di accogliere dicei immigrati ma i parrocchiani sono contrari così come il sindaco Lorenzo Dal Toso che afferma: "La struttura deve essere messa a disposizione prima dei residenti e poi casomai agli immigrati". Per Don Lucio: "C'è la necessità urgente di regolare la presenza dei profughi. Il discorso dell'accoglienza è faticoso. Capisco le reazioni ma se prendiamo una realtà, guardandola in faccia, la paura svanisce".

La puntata si è aperta con Lo Sgarbo di Vittorio Sgarbi che ha commentato l'ospitata a "Porta a Porta", condotto in seconda serata su Rai 1 da Bruno Vespa, della figlia del defunto Vittorio Casamonica, Vera e del nipote Vittorino, dopo le polemiche sui funerali sfarzosi: "La mafia è ombra, agisce alle spalle, non si fa vedere.  - ha detto Sgarbi - Il funerale dei Casamonica non è il funerale di un mafioso. Non è mafia, si chiama mondo degli zingari. La pittura moderna inizia con una zingara. Caravaggio lo può fare e Vespa no? Capre! Andate a studiare!".

In chiusura l'intervista di Nicola Porro dedicata ieri sera al dj Claudio Coccoluto per il quale chiudere la discoteca Il Cocoricò "è stato propaganda" perchè "è l'ultimo anello della catena dello spaccio. L'Italia ha un atteggiamento ipocrita nei riguardi di questi problemi. Si butta la polvere sotto il tappeto".

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