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KAOSMOS UN ABBRACCIO FRA COSCIENZA E SCIENZA

Nella splendida cornice del Parco Horcynus Orca di Capo Peloro (Messina), venerdì 24 luglio alle ore 20, l'Associazione Culturale "Anthurium Rosa - Cammini di Conoscenza" presenta il video-documentario del regista Tommaso Iorco “Kaosmos”.



“Kaosmos” è prodotto da Aria Nuova ed ha come intento di suscitare uno stimolo alla riflessione sulla crisi planetaria nella quale siamo immersi, e, di conseguenza, sul futuro dell’uomo, compreso l’immediato futuro. La prima parte – “l’immensamente grande” – si concentra sulle scoperte effettuate dagli astrofisici, la seconda – “l’infinitamente piccolo” – su quelle della fisica nucleare, mentre la terza – “l’incredibilmente complesso” – tenta di esplorare il dominio della nostra stessa interiorità e, in ultimo, di gettare uno sguardo sull’eventuale emersione di un essere (umano o post umano che lo si voglia definire) capace di incarnare una coscienza unitaria e gioiosa, a differenza dell’attuale “homo sapiens”, la cui limitata coscienza mentale opera per analisi e, di conseguenza, è fatalmente separatrice. 

L’attuale transizione potrebbe verosimilmente condurre l’umanità a un ribaltamento di coscienza: da un essere centrato attorno a un “io” separato e fortemente limitato, a un essere finalmente gioioso e consapevole della sua profonda unità con il mondo circostante. “Kaosmos” propone al suo interno, tra l’altro, tre interviste a personaggi che Tommaso Iorco ha avuto la fortuna di conoscere personalmente: Ervin Laszlo – scienziato di fama mondiale, collaboratore del premio nobel Ilja Prigogyne; U.G. - acronimo di  Uppaluri Gopala, del quale esistono diversi libri anche in italiano, e tra gli altri “l’inganno dell’illuminazione” Ed. Macro; Satprem lo scrittore francese che in gioventù visse la terribile esperienza dei campi di concentramento di Buchenwald e Mauthausen e che in seguito divenne il personale confidente di Mère, la compagna spirituale di Sri Aurobindo.

Tommaso Iorco. Poeta e drammaturgo per vocazione, nonché attore e regista per indirizzo professionale, nel 1989 fonda l’associazione culturale aria nuova (della quale è tuttora responsabile), al cui interno coesistono tre realtà: il centro studi arya, la casa editrice aria nuova edizioni e la compagnia teatrale a.n.te. Sette i suoi testi poetici finora pubblicati: Amritagni (1996), Alkesti (2001), L’opera della fenice (2004), Dana (2009), Circe (2011), Lila (2012), Versi sberleffi (2015). Alcune sue liriche sono state trasposte da compositori contemporanei in partiture per voce e orchestra, oppure per voce e strumenti da camera. La sua poetica ha attirato fin dall’inizio l’attenzione di critici del calibro di Edoardo Sanguineti e Giorgio Bárberi Squarotti. Ha all’attivo spettacoli teatrali quali Una stagione all’inferno (1993), Magna Mater (2000), La luce della memoria (2003, dedicato alle vittime della Shoah), Sohamasmi (2012), Anima Mundi (2015) e molti altri, partecipando a rassegne internazionali di teatro, come nel caso di Pangea (1994), sotto la direzione artistica di Luca Ronconi. Ha tradotto l’intera opera poetica di Sri Aurobindo, pubblicata in sette volumi con testi originali a fronte. Tra le altre traduzioni da lui effettuate, da segnalare senz’altro Gringo, dello scrittore francese Satprem, suo caro fratello d’anima. 


Profondo conoscitore della cultura indiana, ha scritto il monumentale saggio (ora in preparazione anche in inglese) Dai Veda a Kalki (2003), «un testo che è indubbiamente impegnato e ricco di spunti di riflessione. Davvero un notevole compendio della cultura indiana» a detta della prof.ssa Marilia Albanese (docente di orientalistica presso l’Ismeo di Milano); «riconosco impegno ed entusiasmo sinceri, frutto di una ricerca e un percorso personali», ha aggiunto il prof. Mauro Maggi (docente di orientalistica presso l’università La Sapienza di Roma). Nel 1995 ha realizzato il video Kaosmos (un abbraccio tra coscienza e scienza), accolto con calore presso la Galleria d’Arte Moderna di Torino.


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