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A MESSINA UNA TRE GIORNI TRA PASSATO E FUTURO CON UNO SGUARDO A ZONA FALCATA E REAL CITTADELLA

Dal 4 febbraio una tre giorni dedicata ai legami tra Messina e la Spagna, in cui si spazierà dai temi storici, a quelli artistici e architettonici, all'attualità con un approfondimento dedicato alla Zona Falcata ed alla Real Cittadella.



Sono queste le linee guida della manifestazione "Messina e la Spagna: alla ricerca delle radici comuni con uno sguardo al futuro", che riassume varie iniziative organizzate dall'Università di Messina, dall'Assemblea Regionale Siciliana e dalla Fondazione Federico II che si svolgeranno tra Villa Pace e il Rettorato, a partire dal 4 febbraio, con l'intento di coinvolgere non solo la comunità accademica, ma anche la cittadinanza per coniugare passato e futuro. 

“L’Ateneo - dice il prof. Giovanni Cupaiuolo, coordinatore del Collegio dei Prorettori - anche attraverso questo appuntamento, vuole ribadire il proprio ruolo di volano culturale per l’intero territorio. Importante, in tal senso, il contributo che ci è stato fornito dall’ARS e dalla Fondazione Federico II, a cui vanno i nostri ringraziamenti. Coniugando passato e futuro, in questa occasione, speriamo però di potere fornire un contributo a tutte le forze politiche e sociali. In particolare, metteremo a disposizione i risultati delle nostre ricerche dedicate alla Cittadella e alla Zona Falcata, simboli della città minacciati dal grave stato di abbandono. Per questo ci siamo offerti di ospitare importanti momenti di confronto e, sin da ora, ci dichiariamo a disposizione per assumere il ruolo di collettori di progetti e proposte tesi al recupero di quell’area. Nel contempo, ci auguriamo che le iniziative organizzate possano portare all’elaborazione di proposte concrete e di progetti fattivi”.

Si comincia mercoledì 4 febbraio alle ore 11, con l'inaugurazione della mostra "Un alma común. Arquitectura sículo-aragonesa" a Villa Pace. Mentre, giovedì 5, alle ore 17, nell'Aula Magna del Rettorato si terrà una tavola rotonda alla quale interverranno rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, sul tema: "La Cittadella di Messina: un problema da risolvere, un’opportunità da non perdere".



Venerdì 6 febbraio, nuovamente a Villa Pace, l'ospite d'onore sarà l'ambasciatore spagnolo in Italia, S.E. Francisco Javier Elorza Cavengt, che inaugurerà la mostra di pittura "La penisola di San Raineri vista con gli occhi di Gaspar Van Wittel e di altri artisti: la collezione dell’Università degli Studi di Messina". Si potranno ammirare importanti opere del '700 e dell''800, provenienti dal patrimonio artistico dell'Ateneo, che per la prima volta saranno esposte al pubblico. L'inaugurazione avverrà al termine del convegno "La Cittadella di Carlos de Grunenbergh: una storia, un futuro", il cui inizio è previsto alle 16.30.


Le mostre ubicate a Villa Pace saranno visitabili nei giorni 4 - 7 febbraio (la mostra pittorica, a partire dal 6 febbraio), ore 9.00-13.00 e 15.00-19.00; 8 febbraio, ore 9.00-13.00. Sarà quella anche l'occasione per ammirare il complesso di Villa Pace, dopo i recenti lavori di restauro.

Carlos de Grunenbergh è stato un architetto e ingegnere militare fiammingo. Progettista di fortificazioni fu attivo in Spagna con il fratello Ferdinando a metà del XVIII secolo. Negli ultimi decenni del secolo fu invece al servizio dei Viceré di Sicilia e realizzò imponenti opere difensive in tutta l'isola, applicando le tecniche della fortificazione alla moderna, in particolare a Messina, ad Augusta, a Malta ed a Catania. Fu particolarmente attivo dopo il sisma del 1693 quando, come collaboratore del Duca di Camastra, progettò e diresse imponenti lavori di ricostruzione in tutta la Sicilia orientale occupandosi non solo delle fortificazioni come a Siracusa ed Augusta ma anche del riassetto urbanistico di numerosi centri abitati tra cui Catania.

Pianta seicentesca dl porto di Messina

La Real Cittadella è una fortezza del XVII secolo posta a difesa del porto di Messina. Sorge sulla stretta Penisola di San Raineri dalla caratteristica forma a falce che chiude il porto naturale di Messina, proteggendolo verso il mare aperto. L'imponente struttura difensiva presenta una forma stellare (pentagonale), con cinque bastioni angolari, tipica dell'evoluzione seicentesca della fortificazione alla moderna. La struttura difensiva era poi completata da rivellini ed altre numerose opere esterne. La fortezza non fu realizzata tuttavia solo per motivi difensivi. Infatti, fu costruita dagli spagnoli dal 1680 al 1686, dopo la sanguinosa rivolta del 1674. Pertanto, la Cittadella doveva controllare la città con le proprie artiglierie ed alloggiare una forte guarnigione in una posizione facilmente difendibile.

Messina Palazzata Simone Gullì

Il progetto fu affidato all'ingegnere regio Carlos de Grunenbergh, esperto di fortificazioni, che lavorò in Sicilia per circa un ventennio verso la fine del XVII secolo. La fortezza, che interrompeva completamente la piccola penisola, si affacciava sia verso il mare aperto che verso il porto ed era inoltre isolata con un fossato verso l'entroterra, mentre la punta della penisola era presidiata dal cinquecentesco Forte del Santissimo Salvatore.

La fortezza fu coinvolta in episodi bellici ed attacchi durante i secoli successivi, ma non fu mai espugnata, arrendendosi solo dopo lunghi assedi per mancanza di rifornimenti, come infatti avvenne anche durante la spedizione dei Mille del 1860, quando la Cittadella si arrese solo il 12 marzo 1861.

A partire dall'unificazione è stata pesantemente danneggiata da lavori portuali ed alcune cortine e bastioni sul lato interno sono stati demoliti. La porta monumentale detta Porta Grazia, dall'esuberante decorazione lapidea opera di Domenico Biondo, fu smontata nel 1961 e rimontata in Piazza Casa Pia dei Poveri.

Oggi la fortezza versa in stato di abbandono; sopravvivono, in parte interrati, due bastioni ed alcune altre opere.


Notizie sulla Real Cittadella sono tratte da "La Real Cittadella di Messina", a cura di Franz Riccobono, Adolfo Berdar e Cesare La Fauci, con prefazione di Rodo Santoro, (Messina, EDAS, 1988). Video di Marco Grassi.


Antonella Di Pietro



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1 Commenti
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  1. Quante civiltà,dominazioni sotto il suolo ed alla luce del candido,nostro caldo sole. Storie interminabili di popoli che hanno scritto ovunque nelle nostre contrade...,poi i vari sismi, le maledette pur esse guerre, la grande incuria dei sofferti abitanti, hanno coperto e spazzato via millenni di storia ed annullato le nostre radici...- Sulla presenza ,sicuramente più vicina a noi ,anche nel linguaggio e nei colori appassionati e passionali delle danze, sono ancora idiomi forti e decisamente concreti. Le mura di cinta a difesa di Messina, tanti bastioni sui colli, quadri e marmi con sculture intagliate, sono le 'firme' dei conquistadores giunti dalla vicina Espana. La storia è ricca di aneddoti di illustri e nobili famiglie ,che con il classico ' pentagono a stella' presso la falce hanno difeso il nostro suolo. Dunque nel bene e nel male non sempre 'lo scarpone e la spada straniera' hanno distrutto o ucciso gli abitanti dello stretto. Cosa possiamo commentare se non ritrovarci con orgoglio ed impegno a rimuovere i tanti ostacoli burocratici e politici per una fascia costiera di stupendo patrimonio paesistico. Riprendere le mura , riportare da Casa Pia il bellissimo portale nel sito originario, creare spazi verdi attorno..., rimodellare e 'pavimentare' le terrazze con cotti 'spagnoli' del tempo lontano, definire e riadattare gli spazi interni con luci appropriate, attraverso depliants pubblicizzare il sito ,da raggiungere (come un tempo non remoto, con ''zattere dal porto'' pei turisti scesi dalle navi di crociera e non solo...-Ancora potremmo scrivere e con amici poeti,letterati,poeti,architetti..., proporre costantemente dei 'complimenti d'argomento' ad hoc. Grazie ,Roberto Lo Presti -

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