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ANIMALI AL CIRCO: ITALIA FANALINO DI CODA PER LA LAV

Per la LAV - Lega Anti Vivisezione, l'Italia è fanalino di coda nell'Unione Europea con un'antiquata legge del 1968 e finanziamento pubblico ai circhi con animali. 



I Paesi Bassi si aggiungono alla lunga lista di Stati Europei e altri Paesi che hanno già introdotto delle proibizioni all’anacronistico uso di animali nei circhi: dal 15 settembre 2015, infatti, il loro Governo ha deciso che non sarà più possibile utilizzare animali esotici e una lunga serie di selvatici nei circhi.

Nell’Unione Europea Malta e Grecia hanno già vietato tutti i tipi di spettacoli con utilizzo di qualunque animale, seguiti da Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Svezia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia e Portogallo che hanno proibito l’utilizzo di animali esotici nei circhi, mentre Ungheria, Slovacchia, Polonia, Estonia hanno introdotto delle restrizioni che riguardano l’utilizzo di animali protetti dalla Convenzione internazionale CITES o provenienti da catture in natura.

“Stiamo assistendo, in Europa e nel Mondo, al progressivo smantellamento del consenso verso i circhi con animali - afferma la Lav - forti di motivazioni etiche e scientifiche che evidenziano l’incompatibilità dei bisogni etologici primari di questi animali con la prigionia imposta dai circhi, la vita itinerante, e l’addestramento a fini ludici. 

Il Governo e il Parlamento italiano - prosegue la Lav - invece di prendere atto dell’accresciuta sensibilità collettiva che disdegna l’utilizzo di animali come marionette, continuano a mantenere una legge antiquata del 1968 che, di fatto, permette lo sfruttamento di animali a fini di spettacolo. A questo si aggiunge il finanziamento pubblico del Ministero dei Beni Culturali di circa 3 milioni di euro all’anno ai circhi con animali: denaro pubblico, cioè di tutti i cittadini, impiegato a favore di spettacoli che sottopongono gli animali a patimenti (prigionia, addestramento, lunghi viaggi, clima non sempre congeniale, rumori, ecc.)".

La Lav chiede che venga data immediata esecuzione ai dettami del Parlamento che, già nel 2013, richiedeva la revoca del finanziamenti pubblico ai circhi con animali (a partire dal 2018) a favore del circo Contemporaneo senza animali.

L’Associazione animalista, inoltre, sollecita l’apertura della discussione in Parlamento delle proposte legislative, già pendenti da più di un decennio, sulla indispensabile riconversione dei circhi in spettacoli rigorosamente senza animali.

Di seguito il dossier della Lav.

A.D.P.


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