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OSPEDALE PIEMONTE, UN DISEGNO PER LA CHIUSURA. LETTERA A CAPO PROTEZIONE CIVILE

“C’è un disegno per la chiusura dell’Ospedale Piemonte ed è quello che vogliamo sventare”. I rappresentati del Comitato “Salvare L'Ospedale Piemonte”, Cisl e Uil restano in prima linea nella lotta contro la chiusura del nosocomio ubicato nel centro di Messina. 



Dopo la grande manifestazione dello scorso 29 settembre e le notizie che inequivocabilmente confermano la volontà di cancellare la storica struttura ospedaliera, in una lunga riunione tenutasi ieri, è stata istituita una “unità di crisi” per lanciare nuove azioni volte a mantenere in vita quello che è ormai un malato terminale, ovvero lo stesso Ospedale Piemonte.

“Esiste – spiegano Marcello Minasi, presidente del Comitato, Calogero Emanuele, segretario della Cisl Fp, e Giuseppe Calapai, segretario della Uil Fpl - un disegno per eliminare il Piemonte a favore di interessi terzi. Disegno che sveleremo nel corso di un grande evento, attualmente in via di preparazione, e in cui, col supporto di una nutrita documentazione, diremo chiaramente ai messinesi come si vogliano cancellare decenni di storia nonché efficientissimi reparti, con il pretesto della razionalizzazione della spesa sanitaria e dell'eliminazione di inutili doppioni. Le dichiarazioni, da qualsiasi fonte esse provengano, circa la riconversione del Piemonte – affermano – sono solo “pannicelli caldi” per quietare l'opinione pubblica ma, per favore, non si dica che si tratterebbe ancora di un Ospedale”.

“La singolarità – aggiungono – è che altri movimenti, creati per l’occasione e rispondenti a logiche politiche contrarie al presidio ospedaliero, mettono sul tavolo proposte peggiorative, già tracciate da tempo dall’Amministrazione comunale e dal direttore generale Vullo, che vogliono far passare come l’unica strada percorribile per il mantenimento del presidio. Ma non considerano che l’attuazione di tale proposta porterebbe, con l’accorpamento di strutture, a pressoché sicuri esuberi e sovrannumero di personale dell’area medica e di comparto”.

Altro passaggio è quello legato alla prevista allocazione dei posti letto dell’Irccs Neurolesi nei padiglioni del Piemonte: “Sicuramente – affermano – possono rappresentare un valore aggiunto ma deve essere integrative e migliorativa rispetto all’offerta, leggasi emergenza-urgenza e polo materno, già disponibile all’Ospedale Piemonte”.

L'evento annunciato sta già ricevendo l'adesione di altre sigle sindacali e di realtà del mondo politico, dell'associazionismo, gli ordini professionali. I particolari saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che verrà convocata nei prossimi giorni.

Di seguito il testo della lettera inviata al Capo della Protezione Civile Nazionale, Franco Gabrielli e firmata da Calogero Emanuele, CISL FP;  da Gianplacido De Luca, CISL Medici; da Giuseppe Calapai, UIL FPL; da Mario S. Macrì, UIL Medici e da Marcello Minasi, Comitato “Salvare L’Ospedale Piemonte".   

Le scriventi OO.SS. e il Comitato spontaneo “Salvare L’Ospedale Piemonte” Le rappresentano la gravissima situazione che si sta prefigurando nella città di Messina con la paventata chiusura dell’Ospedale Piemonte. Nel mese di novembre 2008 il Comune di Messina ha rielaborato il piano comunale di protezione civile allo scopo di assicurare l’assistenza sanitaria alla popolazione, tenendo conto dell’attuale distribuzione territoriale delle strutture Ospedaliere (Policlinico - Piemonte - Papardo), individuando all’uopo le localizzazioni delle 14 P.M.A., nonché le 8 postazioni del 118. Pertanto, l’Ospedale Piemonte ad oggi è struttura fondamentale dell’emergenza/urgenza in quanto la città di Messina è notoriamente a rischio idrogeologico (Terremoti, Tsunami, Alluvioni, Eventi vulcanici, etc.) nonché rischi derivanti dall’elevato transito di navi nello Stretto, che hanno già causato diversi gravi disastri (vedi tragedia Segesta) e i sempre più frequenti sbarchi di numerosi profughi del Nord Africa soccorsi nel Mediterraneo e deve rimanere punto di riferimento della Protezione Civile.
Inoltre, l’Ospedale  Piemonte classificato dall’Assessorato Regionale alla Salute DEA di 2° livello, è
stato individuato quale “Elemento Strategico” nel piano comunale di protezione civile della città di Messina classificata “zona ad alto rischio sismico”.
Nell’Audizione svoltasi presso la Prefettura di Messina in data 25 febbraio 2010 dalla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sull’efficacia ed efficienza del SSN è emerso che l’ospedale Papardo unico degli ospedali cittadini a non essere servito da svincoli, dista 12 Km dal centro cittadino e, talvolta per raggiungerlo dal centro città, occorrono almeno 45 minuti o addirittura un’ora di tempo, a seconda del traffico e degli orari. L’Ospedale  Piemonte è collegato all’autostrada dallo svincolo di Messina centro ed è facilmente raggiungibile a piedi sia dagli abitanti dalle aree collinari che centrali della città. Questo dimostra l’importanza dell’ospedale Piemonte, infatti per arrivare al Papardo, vi è un tragitto lungo, incompatibile con i tempi di sopravvivenza, che comporta dei disagi enormi. Occorre rammentare che la città di Messina si caratterizza orograficamente per una estensione nord-sud di circa 30 Km, est mare ovest monti intrappolata dalle montagne.
In queste condizioni l’unico ospedale che nei casi di eventi disastrosi, può garantire il diritto alla salute in 20 minuti, nei casi di calamità naturali (terremoto, tsunami, alluvioni, etc.) per le aree cittadine centro-nord è l’Ospedale  Piemonte, in quanto struttura sanitaria di emergenza/urgenza centrale di indiscutibile rilevanza.
Pertanto, stante i numerosi eventi catastrofici che purtroppo hanno interessato e continuano a interessare a tutt’oggi la popolazione e il territorio messinese, vedi ad esempio l’alluvione di Giampilieri, Scaletta, Saponara, etc. non ultimi i frequenti “codici rossi” per rischi idrogeologici, le Scriventi, avendo rilevato il silenzio del primo cittadino, responsabile della protezione civile, in merito al mantenimento dell’Ospedale  Piemonte quale polo di emergenza/urgenza, ritengono indispensabile un autorevole e immediato intervento della S.V. al fine di non privare i messinesi di un efficace piano comunale di protezione civile che deriverebbe dalla chiusura dell’Ospedale Piemonte.

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