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IL DELITTO SICILIA. UN ROMANZO SUI MOTI SEPARATISTI NELL'ISOLA

Nella splendida Villa Piccolo di Capo d'Orlando, sarà presentato, sabato 6 dicembre, alle 10,30, il romanzo di esordio di Salvatore Grillo Morassutti "Il delitto Sicilia", sottotitolo "Operazione Vulcano", (Bonfirraro Editore). 



Interverranno il Presidente della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, Giuseppe Benedetto, l'On. Paolo Piccione, già Presidente dell'Ars, e il giornalista Sergio Palumbo. Modera il giornalista Alberto Samonà, consigliere di amministrazione della Fondazione. Ingresso libero.

Grazie ad una “soffiata” l’inviato di un grande magazine nazionale sbarca in Sicilia sulle tracce di “Operazione Vulcano”, una intesa tra le Grandi Potenze che avrebbe portato all’uccisione di un docente universitario e di altri giovani legati alla lotta separatista. In due settimane scopre la drammatica realtà dell’Isola ed il suo incanto, la sua storia e le sue speranze, ma apprende fatti che creano ombre sulle prime ore di vita dell’Italia Repubblicana. E’ un viaggio che gli cambia la vita…


Salvatore Grillo Morassutti compie un’importante revisione storica (dal 1945 al 1948) nella sua opera prima intitolata “Il delitto Sicilia - Operazione Vulcano” per offrire ai suoi lettori uno spaccato della storia di Sicilia che, a suo dire, poteva essere diversa da quella attuale. Bisogna saper cogliere l'essenza di questo libro impregnato dei profumi della Sicilia dove si descrivono mirabilmente i suoi meravigliosi paesaggi ma anche i piatti tipici locali e gli ottimi vini che si producono nell'Isola.

La Sicilia che viene raccontata in questo libro, dunque, è quella vera, ed i fatti riportati sono reali ma i personaggi che ruotano nel libro sono tutti di fantasia come la famiglia Monterosa e i suoi collaboratori, protagonisti di questa storia, che interagiscono con persone esistenti in uno scenario assolutamente autentico.

L'autore narra i fatti attraverso un giornalista di origini siciliane che ritorna al suo paese natio per fare luce su alcuni avvenimenti storici del dopoguerra rimasti poco chiari per quasi mezzo secolo. E lo fa andando a trovare un suo vecchio zio, che ama vivere da solo in campagna, e con cui intrattiene una lunga conversazione per ristabilire la verità su alcuni eventi.

Agli albori della Prima Repubblica, la politica internazionale ridisegnò Stati e confini e gli alleati imposero alla Sicilia un governo militare d'occupazione l’A.M.G.O.T. ( Allied Military Government of Occupied Territories.) che dovette fronteggiare le istanze separatiste: il partito per l’autonomia siciliana all'epoca contava 500 mila iscritti contro le poche migliaia di altri partiti. Nacque così, come spiega il sottotitolo, “l’Operazione Vulcano”, cioè la decisione di neutralizzare focolai separatisti.

Il 17 giugno del 1945 venne ucciso, in un conflitto a fuoco con i carabinieri, il docente universitario palermitano Antonio Canepa, comandante dell'Esercito Volontario per l'Indipendenza della Sicilia (E.V.I.S.) ed ex esponente politico del Partito Comunista in Sicilia, conosciuto anche con lo pseudonimo di Mario Turri.  La morte di Canepa avvenne in circostanze poco chiare, in contrada Murazzu Ruttu presso Randazzo, tanto che qualcuno oggi ancora pensa ad un attentato. Antonio Canepa è sepolto nel cimitero di Catania, nel viale dei siciliani illustri, accanto a Giovanni Verga e Angelo Musco.

Tre anni dopo Antonio Pallante attentò alla vita del capo del PCI, Palmiro Togliatti. Pallante, ritenuto dai giornali un qualunquista o un sostenitore di estrema destra, è stato in realtà uno studente di Canepa. Fu allora una vendetta? Esiste davvero un nesso tra l’attentato a Togliatti e la causa separatista? E qual è la vera causa dell’uccisione di Canepa? Secondo recenti studi si fa strada l'idea che nell'omicidio del leader dell'E.V.I.S. vi sia la mano combinata di servizi segreti internazionali perché gli accordi di Yalta avevano già stabilito che la Sicilia dovesse far parte dell'Italia. Si tratta di una verità o di una teoria fantasiosa?

Salvatore Grillo Morassutti non può dare delle risposte a tutte le domande ma, attraverso questo romanzo realizza un’appassionata difesa dell’Autonomia Siciliana. "Il delitto Sicilia" è un libro piacevole e molto interessante che cattura fin dalle prime pagine il lettore per condurlo fino alla fine, incredulo e incuriosito di apprendere nuovi elementi del passato.

Note dell'Editore:

Il racconto del viaggio in treno tra Catania e Roma e dell’uragano che lo ha causato corrispondono a quanto è effettivamente avvenuto quel giorno ed è su quella tratta ferroviaria e in quelle ore che questa “storia” ha visto la luce e non è stata più modificata. A questa scelta vanno attribuite le eventuali differenze tra gli ambienti e le persone descritte alla data del 10 marzo 2012, rispetto a quanto riscontrabile nella realtà esistente alla data nella quale il libro è stato data alle stampe. Il 30 dicembre del 1945, a Monte San Mauro, è veramente avvenuto lo scontro a fuoco tra l’Esercito Italiano e l’EVIS, l’esercito volontari indipendentisti siciliani, con morti e feriti. Il prof. Antonio Canepa è stato realmente ucciso dai carabinieri all’alba del 17 giugno del 1945 nelle campagne di Randazzo; risponde al vero il fatto che tutto quello che concerneva questo tragico avvenimento venne segretato. Quando è venuto meno il vincolo del segreto di Stato, nel fascicolo non si è trovato nulla. Antonio Pallante, di Randazzo, ha effettivamente attentato, il 14 luglio del 1948, alla vita di Palmiro Togliatti e alla data del 10 marzo 2012 aveva 94 anni. Aveva frequentato la facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo di Catania dove insegnava Canepa.



Antonella Di Pietro


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