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GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA

A Messina, il percorso "Cammini di Nonviolenza, ricerca di Pace" prenderà il via domani, giovedì 2 ottobre - data di nascita del Mahatma Gandhi - in occasione delle celebrazione della Giornata Internazionale della Nonviolenza. 


L'iniziativa, illustrata a Palazzo Zanca lo scorso 29 settembre, alla presenza del sindaco di Messina Renato Accorinti, dell’assessore alla Pubblica Istruzione Patrizia Panarello, della consigliera comunale Ivana Risitano e di alcuni rappresentanti del gruppo tematico “Nonviolenza, Pace, Disarmo, NoMuos” del movimento Cambiamo Messina dal Basso, prevede il coinvolgimento delle scuole cittadine con l’esposizione della bandiera della pace e la lettura di brani sulla nonviolenza.

“Celebrare il 2 ottobre la giornata internazionale della nonviolenza – ha detto il sindaco pacifista – significa credere che possa esistere un’alternativa al sistema in cui sembriamo ingabbiati, ed è una tensione ideale che va dalla sfera personale e delle relazioni quotidiane a quella dei rapporti tra i popoli e delle scelte a dimensione planetaria. Piccoli e grandi uomini, nella storia,  hanno creduto possibile una strada diversa, e hanno lasciato solchi aperti, in cui oggi abbiamo la possibilità di inoltrarci. Molti identificano la nonviolenza con un atteggiamento passivo, quasi arrendevole, eppure, la nonviolenza è un modo di stare al mondo dai risvolti molto concreti, si tratta di opporsi ad ogni forma di violenza, da quella dei rapporti interpersonali fondati sul sopruso del forte sul debole, a quella del modello economico in cui siamo immersi, a quella perpetrata sull’ambiente da stili di vita predatori e consumisti”.

“Quello della nonviolenza è un orizzonte antropologico, spirituale, politico – ha concluso Accorinti –Messina è gemellata con Assisi, ed anche questo gemellaggio ha un forte valore simbolico, perché Assisi è città di Pace e Francesco non smette di parlare a donne e uomini di tutte le religioni e le culture”.


Domani, quindi, alle ore 21:00, a Piazza Unione Europea, sarà effettuata un’ora di silenzio per la Pace, come da anni si fa ogni mese a Genova. Un'ora di silenzio per meditare sui conflitti che insanguinano la terra e per ritrovarsi insieme a costruire la Pace.

“Abbiamo scelto il silenzio – ha spiegato l’assessore Panarello – perché è un codice universale, che unisce credenti di varie religioni e non credenti. Nel silenzio è possibile meditare, riflettere, pregare; è possibile rallentare rispetto ai ritmi frenetici della nostra quotidianità, e dedicare tempo a se stessi e allo sguardo, anch’esso spesso frettoloso e sfuggente”.

Le iniziative del cammino della pace proseguiranno domenica 5 ottobre, alle ore 18:00, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, con "Sui passi di Francesco", un incontro sull'attualità del messaggio di Francesco d'Assisi, che è patrimonio non solo dei cattolici e dei francescani, ma di tutta l'umanità. 

Al convegno, dopo i saluti del sindaco Renato Accorinti, interverranno padre Felice Scalia, che tratterà “La fraternità: la civiltà dell’amore, alternativa alla legge del più forte”; Tonino Cafeo, con “Francesco e l'Islam”; Suor Anna Ingoglia, su “Dalla parte degli ultimi”; ed il consigliere comunale, Luigi Sturniolo, che relazionerà su “Beni comuni, beni in comune”. 

Nel corso dei lavori sono previsti intermezzi poetici e musicali. ''Cammini di nonviolenza, ricerca di pace'' si concluderà, domenica 19 ottobre, con la Marcia per la Pace Perugia-Assisi.

Di seguito una frase di Aldo Capitini, fondatore del Movimento Nonviolento. 

“La nonviolenza non è soltanto contro la violenza del presente, ma anche contro quelle del passato; e perciò tende a un rinnovamento della realtà dove il pesce grande mangia il pesce piccolo, della società dove esiste l'oppressione e lo sfruttamento, dell'umanità nella sua chiusura egoistica e nelle sue abitudini conformistiche e gusto della potenza. Ma finché diamo col pensiero e con l'atto la morte, non possiamo protestare contro la realtà che dà la morte. E perché la società non torni sempre oppressiva sotto un nome od un altro, deve cambiare l'uomo e il suo modo di sentire il rapporto con gli altri: la nonviolenza è impegno alla trasformazione più profonda, dalla quale derivano tutte le altre; e perciò non si colloca nella realtà pensando che tutto resti com'è, ma sentendo che tutto può cambiare, e che com'è stata finora la realtà società umanità non era che un tentativo secondo i modi della potenza e della distruzione, e che vien dato un nuovo corso alla vita con i modi dell'unità amore e della compresenza di tutti.” Aldo Capitini



A.D.P.



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