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ACCORINTI: "SOLIDARIETA' AL SINDACO DI GENOVA"

Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, è stato ospite ieri, in collegamento esterno, alla trasmissione "L'aria che tira", condotta da Myrta Merlino, che va in onda dal lunedì al venerdì alle ore 11:00 su La7. 



Altri ospiti: Antonio Di Pietro, Alessandro Cattaneo, Antonello Caporale, Maria Teresa Meli, Livia Turco, Sandra Zampa, Enrico Musso e Raffaello Lupi.

“I sindaci alla fine sono l’ultimo anello debole, - dice Renato Accorinti difendendo la sua categoria e dando la sua solidarietà al sindaco di Genova, Marco Doria, contestato l'altro ieri che, secondo Accorinti, non ha colpe di quanto accaduto perchè "questa è l’Italia della cementificazione, è vergognoso quello che hanno fatto in questi decenni, si sono sbranati tutto il territorio. Tutti, dal Nord al Sud. Io sono fuori da tutti i giochi dei partiti politici e se devo fare una critica la faccio a tutti i governi che sono passati fino ad oggi, non è questione di destra o di sinistra. Messina, in particolare, è la città con più cemento e meno verde in Italia.”

Il suo intervento ha dato il colpo di grazia a tutti quelli che hanno sempre parlato di calamità naturale e non di abusivismo edilizio riguardo alla tremenda alluvione che ha colpito Giampilieri, in provincia di Messina, il 1° ottobre di 5 anni fa, nella quale perirono 37 persone. Una alluvione che sta colpendo in questi giorni anche Genova e altre zone della Penisola che è tutta a grande rischio idro-geologico.

"Io chiedo prevenzione. - dice il sindaco di Messina - Noi abbiamo 72 torrenti e già ne abbiamo pulito 15 con risorse zero, basterebbe un milione e mezzo di euro, questo è quello che stiamo chiedendo al governo. Guardate, sono stati spesi oltre 155 milioni di euro su Giampilieri e sono stati spesi bene. Basta una cifra ridicola per mettere in sicurezza i restanti torrenti. Io sono arrivato da un anno ed ho 371 milioni di debiti lasciati dalle vecchie amministrazioni che hanno stuprato questa città dal punto di vista economico e culturale. A Messina arriva un sindaco che non ha amici degli amici, che non ha bisogno di avere caste perchè le combattiamo e questo perchè in noi c'è una volontà infinita di cambiamento".

La conduttrice chiede al primo cittadino di Messina, dopo un servizio su alcune liti in Parlamento, cosa pensa di quello che avviene, e Accorinti risponde, tra gli applausi in studio, "mi vergogno di appartenere a questa comunità". "Le persone che dovrebbero essere d'esempio - aggiunge Accorinti - mortificano tutti i cittadini". Poi parla della sua esperienza da sindaco dicendo "per me non è un lavoro ma un atto d'amore per la mia città". 

"La nostra responsabilità di sindaci  - prosegue il primo cittadino della città dello Stretto - è quella di fare Piani Regolatori che non siano conniventi, dove si ferma lo scempio delle costruzioni, perchè ormai hanno cementificato tutto e troppo. Basta costruire sulle colline e sui torrenti. Noi siamo per il consumo zero del suolo. Abbiamo abbattuto le baracche a Messina ma non abbiamo intenzione, come hanno fatto gli altri sindaci, di elevare palazzi e mettere dentro le persone per speculare, noi vogliamo fare un parco, un posto dove i bambini possono giocare, e un luogo di incontro socio-culturale".

Quindi parla del Ponte sullo Stretto, dicendo che "siamo stati mortificati, 600 milioni di euro spesi per il ponte che sono carta straccia, soldi buttati. Vergogna a tutti i governi che hanno sostenuto il ponte, con quei soldi si poteva mettere in sicurezza il territorio".

Riguardo agli sprechi che ci sono in Italia, Accorinti dice che "bisogna dare un cambio di rotta netto ma qui, ognuno è chiaramente aggrappato ai propri privilegi ed è difficile toglierli, guardate io mi sento di poter dedicare il mio tempo con una gioia infinita, addirittura mi sono tolto anche gran parte dello stipendio e continuo a lavorare con lo stipendio di insegnante che già è un gran privilegio perchè con tanta gente che non ha lavoro, quello di insegnante mi sembra già abbastanza, posso vivere anche con questo dedicando tutto il mio tempo perciò, come vedete, si può togliere una parte di normale stipendio, che era quello che mi ha garantito la salita a questa poltrona che per me non è proprio questa fisica ma è quella del servizio".

"Guardate, - prosegue Accorinti - servire la propria città è una delle cose più belle che ci può capitare nella nostra storia e nella nostra vita. Io cerco di dire questo ai miei concittadini che vengono qui sentendo la trasparenza, a portare la loro energia e a lavorare gratuitamente".

Conclude dicendo "sono stato un uomo che per 40 anni ha protestato tanto ma la forza della protesta è nella proposta". E la sua proposta è quella di porre l'edilizia al servizio della città, mettendo in sicurezza le scuole e gli edifici, sia pubblici sia privati. Quindi no a nuove costruzioni, si alla messa in sicurezza di vecchi edifici. 

Alla fine, la conduttrice affascinata da questo sindaco "ghandiano" lo invita ad una nuova puntata, direttamente in studio a Roma. Accorinti, naturalmente, con un sorriso, accetta l'invito. Alla prossima. 



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