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MESSINA CELEBRA IL CENTENARIO DI PALAZZO ZANCA 1914-2014

Si avvia alla conclusione la mostra "Palazzo Zanca 1914-2014 - L'architettura di un simbolo" inaugurata il 22 settembre scorso nel Salone delle Bandiere e organizzata - in occasione del Centenario della posa della prima pietra della Casa Comunale - dall'Ordine degli Architetti di Messina insieme a Legambiente dei Peloritani, in collaborazione con l'Ordine degli Ingegneri di Messina e con il patrocinio del Comune di Messina. Oggi si inaugurerà la nuova collocazione del medaglione bronzeo del Bonfiglio, con il ritratto di Antonio Zanca, nella Galleria del Municipio.


Da martedì a venerdì 26 settembre, si sono svolte delle visite guidate a Palazzo Zanca per celebrare i cento anni dalla sua costruzione. Oggi, sabato 27 settembre, alle ore 17:00, la giornata inaugurale della nuova collocazione del ritratto bronzeo di Antonio Zanca, opera dello scultore Antonio Bonfiglio. A seguire, alle ore 17:30, il convegno finale,  introdotto dall’assessore alla Cultura, Tonino Perna. Dopo i saluti del sindaco Renato Accorinti, della presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, e dei presidenti degli Ordini degli Ingegneri, Santi Trovato, e degli Architetti, Giovanni Lazzari, interverranno l’arch. Carmelo Celona, su “Il Piano Borzì e l’estetica della città risorta” e dell’arch. Nino Principato, su “Palazzo Zanca 1914/2014 - L’architettura di un simbolo”. Conclude il direttore generale di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna. 


La prima monografia su Palazzo Zanca, pubblicata dal Comune di Messina e curata dall’ex capo ufficio stampa, il giornalista Attilio Borda Bossana, fu edita nel 2005. “Nel centenario dalla posa della prima pietra di questo simbolico Palazzo - ha detto l’assessore Perna - farne memoria con una mostra completa dei disegni originali è certamente un evento culturale di primo piano, che può riaccendere l’attenzione sul patrimonio storico architettonico rappresentato da Palazzo Zanca e diventare uno stimolo per la ripresa di una città dall’indomito passato, affinché, dopo avere affrontato tante avversità, ritrovi il suo importante ruolo nel Mediterraneo”. 


Prima del dicembre 1908, il Palazzo Municipale di Messina si ergeva nella “Palazzata”, facendo da continuum e da cornice al porto falcato assieme ad altri edifici del XVII secolo. Dopo il disastroso terremoto, fu indetto un concorso per il nuovo Municipio. Il progetto vincitore venne però giudicato inidoneo sismicamente ed alla fine fu dato incarico all’ingegnere Antonio Zanca (Palermo, 1861-1958).

Dopo avere conseguito nel 1887 la laurea in Ingegneria alla Regia Università di Palermo, Zanca cominciò la sua fortunata carriera accademica a fianco di Giuseppe Damiani Almeyda, in qualità di assistente per la cattedra di “Disegno di Ornato e di Architettura”. Successivamente fu incaricato dell’insegnamento di “Disegno” al Reale Istituto Tecnico di Palermo e nel 1903 iniziò la sua esperienza quinquennale alla Regia Università di Messina. Tornò a Palermo nel 1924 come titolare della cattedra di “Geometria Descrittiva” alla Regia Università. Nella sua città restano alcune delle sue più interessanti opere, come il Palazzo Paternò in via Roma, il villino Zanca e un sistema di edifici per l’Ateneo, che comprendeva i padiglioni delle Facoltà scientifiche e le strutture che avrebbero accolto i diversi istituti e le cliniche. 


Di particolare rilevanza fu l’attività di progettista svolta a Messina, dove realizzò il complesso dei Padri Gesuiti (il Collegio S. Ignazio e la Chiesa dedicata a S. Maria la Scala), un immobile che, per qualità architettoniche e simbolismo religioso e culturale, spiccava a Messina, sin dal 1925, nella centralissima Piazza Cairoli e che fu demolito negli anni Settanta. 

A Zanca venne dunque affidata la delicata opera di realizzazione del nuovo edificio comunale, simbolo della rinascita di una città cancellata dal sisma. Fu scelta la data emblematica del 28 dicembre 1914 per erigere l’imponente costruzione neoclassica che si ispira alla vocazione commerciale e mercantile della città mediante la raffigurazione della “Regina del Peloro” con il tridente in mano e le due sirene ai lati, inserite all’interno del timpano triangolare di facciata, e con tutte le decorazioni esterne in pietra di Comiso. 


L'ampio edificio, non molto alto per le esigenze della sicurezza antisismica, occupa tutto il frontale della bella piazza prospiciente e si eleva maestoso nelle sue linee architettoniche pure e lineari sopra di un imponente scalinata piana e posata. Il susseguirsi geometrico delle finestre è rotto nei primi lati adiacenti al settore centrale da pannelli in cui la volontà popolare ha voluto collocare marmi e lastre a ricordo di avvenimenti storici e politici della città. 

Un vasto atrio e una scalinata a tenaglia in cui, a metà della prima rampa spicca un armonioso busto in bronzo raffigurante Antonello da Messina realizzato dal messinese Bonfiglio, occupano quasi tutto l'ingresso centrale e danno un senso di ampiezza all'interno. Al piano superiore notevoli sono le testimonianze d'arte materializzate nelle opere scultoree di Bonfiglio e del Sutera. Sono ancora da ricordare la statua in bronzo del Colapesce e l'affresco del Cenacolo.

Le sale interne sono adeguatamente ornate di quadri e sculture, in parte di proprietà del comune e in parte ceduti in prestito da un museo nazionale. Di fronte alla bella piazza Municipio nel largo intitolato al Minutoli, domina la bella e aggraziata statua simboleggiante Messina. Ferita e mutilata dal sisma, ma restaurata degnamente è qui posta dal 1973.



Antonella Di Pietro



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