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TINAGLIA DI RESET: "MESSINA HA BISOGNO DI UN CAMBIAMENTO CHE NON SIA SOLO DI FACCIATA!"


"Abbiamo la coscienza a posto. Abbiano provato a lavorare ancora per la città. Abbiamo cercato di far capire che così non va. Abbiamo accettato mancanza di rispetto e disorganizzazione ed oggi lasciamo nella speranza che almeno il Sindaco capisca che disastro sia questa gestione", a parlare è Alessandro Tinaglia, candidato sindaco di Messina alle ultime Amministrative che hanno visto vincitore al ballottaggio, con Felice Calabrò, l'attuale primo cittadino, Renato Accorinti col quale aveva stipulato una sorta di "Patto per la Città", il 2 dicembre dello scorso anno, dove Amministrazione comunale, Giunta e Sindaco avrebbero collaborato insieme al Movimento Reset! per il bene della città. Collaborazione che è venuta meno, come ha spiegato lo stesso Tinaglia in un comunicato dove annuncia il fallimento del suddetto Patto e oggi spiega con una nota, che pubblichiamo integralmente, le motivazioni che lo hanno indotto a retrocedere non senza amarezza. 

"Bisogna cambiare registro ed impostazione, mettere da parte presunzione, arroganza e diffidenza e fare ciò che si è detto alla città aprendosi al confronto ed al contributo di chi vuole dare una mano. La città reclama un cambiamento che non sia solo di facciata, che non sia solo legato a questioni simboliche. La città reclama una rivoluzione culturale nei fatti. Dopo un anno non si può più sentire che la colpa è di altri. È vero sono state lasciate le macerie ma chi si candida a governare si carica di responsabilità verso chi lo ha scelto. Se scegli un medico lo fai perché lo reputi il più bravo e non puoi sentirti dire solo che sei malato ma vuoi che quel medico ti curi, che trovi le soluzioni. Da tre anni ci occupiamo di trovare soluzioni che sono e restano a disposizione. Speriamo di aver dato una scossa e che il nostro gesto serva a far capire quante cose non vanno. Certo il silenzio e l'assenza dell'amministrazione ieri alla conferenza stampa alla quale era stata formalmente invitata è una ulteriore mancanza di rispetto verso chi si è speso e forse, ci spiace dirlo, è stato usato a fini esclusivamente propagandistici. Alla faccia del cambiamento! Abbiamo criticato Buzzanca per il doppio incarico da Sindaco e deputato e ci ritroviamo gran parte della Giunta a mezzo servizio. Assessori che continuano la loro attività e si dedicano "part time" ad una città che il Sindaco ha definito Hiroshima. Qualcosa non va. Ci vuole coerenza. Se si chiede giustamente disponibilità volontaria per dare un contributo alla città, cosa che noi tanti altri facciamo da anni, allora ci aspettiamo di non vedere più mortificate le professionalità locali rispetto a mega consulenti "stranieri" per i quali invece i soldi arrivano ma non arrivano i risultati. Ci aspettiamo che gli assessori che continuano a percepire altri stipendi pubblici almeno rinuncino a quelli da assessore e utilizzino quelle cifre per sostenere iniziative sociali ed umanitarie, la città è in ginocchio. O meglio ci aspettiamo che lavorino a tempo pieno per la città altrimenti passino la mano. Ci aspettiamo che l'amministrazione recuperi il contatto con la realtà comprendendo che serve un doppio binario: emergenza e programmazione. Ci aspettiamo insomma che si faccia diversamente e se il nostro contributo esterno servirà è, e resta, a disposizione dei Messinesi. Le persone intelligenti sanno ammettere i propri errori e, mi auguro, sapranno recuperare anche quel senso di responsabilità che il ruolo gli impone. Speriamo bene. Reset! c'è", conclude Alessandro Tinaglia.


Antonella Di Pietro



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