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LA FONDAZIONE FIUMARA D'ARTE "DONA" IL RITO DELLA LUCE ALLA SICILIA

Ha avuto inizio ieri, presso l'Albergo-Museo "Atelier sul Mare", a Castel di Tusa, in provincia di Messina, "Dall'Alba al Tramonto", il Rito della Luce del Solstizio d'Estate 2014, prodotto e ideato dalla Fondazione Fiumara d'Arte di Antonio Presti che è proseguito oggi, domenica 22 giugno, all'alba (dalle 4 alle 8) per concludersi al tramonto (dalle 15.30 alle 21). Il sorgere del sole e il suo tramonto verranno accompagnati da letture di poesie, danza, musica e performance. L’invito è di alzare gli occhi al cielo e rivolgerli alla luce. Un’esortazione all’uomo contemporaneo per spingerlo al “risveglio delle coscienze”. Un incitamento al viaggio, al cammino, alla trasformazione.


In cima alla collina di Motta d’Affermo, l’imponente “Piramide – 38° Parallelo”, opera di Mauro Staccioli, si veste di un ulteriore simbolo come afferma Antonio Presti: "Simbolo di resistenza a quella politica istituzionale che non promuove più la conoscenza come valore di futuro. Nell’era dell’autoreferenzialità e della democrazia mortificata dall’arroganza di un potere egoista, mediocre e miope, la Piramide vuole affermare il potere della spiritualità e della trascendenza. Cima di una cima, diventa faro che irradia la luce della conoscenza, di cui le arti sono strumento indispensabile, e ammonisce il potere contemporaneo ad impegnarsi affinché le nuove generazioni possano ritrovare il senso di un corretto sentire".

Questo evento, infatti, è un dono della Fondazione Fiumara d’Arte di Antonio Presti che ha sostenuto interamente la manifestazione con spese personali, come è già accaduto l'anno scorso, rinunciando al contributo di 59 mila euro assegnato alla Fondazione Fiumara d'Arte, un gesto che Presti definisce "un atto politico per il rispetto della cultura contro una politica incapace di assumersi la responsabilità di un cambiamento vero. Se la politica non elimina il mortificante strumento della Tabella H, la Fondazione Fiumara d'Arte dirà sempre 'no'.  - dichiara il mecenate messinese che dal 1982 ad oggi ha realizzato sui Nebrodi il più grande parco di arte contemporanea a cielo aperto di tutta Europa - Il potere deve assumersi la responsabilità di concepire una vera politica culturale che consenta una pianificazione almeno triennale delle attività. La Fondazione Fiumara d'Arte intende chiarire pubblicamente che non ha fatto nessuna richiesta di finanziamento. Se l'anno scorso non abbiamo condiviso la Tabella H, non possiamo condividerla neanche quest'anno che nulla è cambiato". 

La Fondazione chiede alla Regione Sicilia "di pensare a un futuro senza Tabella H, fondato su strumenti legislativi e normativi che possano garantire la continuità"."Quella intrapresa  - spiega Antonio Presti - è una protesta etica che chiede il rispetto della cultura e del principio di meritocrazia, tagliando le clientele. Anche in questi giorni ci ritroviamo a Motta d'Affermo per il quinto anno consecutivo. Speriamo che la Bellezza di questo Rito possa illuminare le coscienze di chi dovrebbe agire in favore della Cultura perchè penso che mai come adesso il mondo abbia bisogno di un percorso di rinascita interiore e di un futuro che si nutra di Bellezza e Conoscenza affinchè la cultura e il sapere tornino ad essere strumenti di libertà e di democrazia.” 

Bisogna restituire Anima per rigenerare Anima. Il tutto attraverso il cuore, tamburo di Bellezza. Quest’anno, nel giorno del Solstizio d’estate - continua Presti - vedremo sorgere e tramontare il sole dallo stesso punto. Ci colmeremo di luminosità inspirando profondamente l’alba e restituiremo al tramonto quel lungo respiro luminoso. In questa restituzione d’anima e luce, offriremo al Cosmo una rigenerazione attraverso noi stessi. Il Rito sarà quest’anno sigillo del divenire: stesso punto di partenza, stesso punto d’arrivo e compimento”. Il Rito, infatti, segue il ciclo della luce: si nutre di essa dalla sua genesi al suo calare. Nutrendosi di quella stessa luce circolare, dall'alba al tramonto, tra Cielo e Terra, il Rito diventa rapporto con la luce universale per elevarsi con la purezza di un bambino che guarda meravigliato verso l’alto. 

La Piramide, alta trenta metri, è orientata a nord-ovest e spaccata da una fessura da cui entra il sole al tramonto. La sua corazza è realizzata in acciaio corten, un materiale che con il tempo si ossida fino ad assumere lo stesso colore ferroso della terra da cui sembra nascere. Ma è al calare del sole, quando il metallo si raffredda, che l’opera di Mauro Staccioli comincia a “parlare”. Crepitii ed echi prodotti dalle giunture che si raffreddano, assomigliano a parole rivolte ai visitatori.

Durante il Solstizio d’Estate, il giorno in cui la luce predomina sulle ore di buio, la Piramide potrà essere visitata. Una spirale al suo interno, realizzata con le pietre imponenti trovate durante i lavori di scavo, rafforza la missione della Piramide: “Restituire Bellezza” per “Essere semina universale”. Un appassionato canto d’amore della Terra per il Cielo, una tensione che vibra sin dalla radice. 

Non sono casuali neanche le coordinate geografiche del luogo. Collocata proprio sul 38° parallelo, la Piramide bilancia universalmente due opposti: da una parte la Corea, luogo di sofferenza e divisione, dall’altra la Sicilia che diventa così un luogo di unità e di pace. “Solo Artisti e Bambini vivono quest’intuizione e sanno meravigliarsi, ed è per questo che anche quest’anno - spiega Antonio Presti - verranno coinvolti poeti, musicisti, danzatori e tutte le Muse assieme agli studenti e agli artisti del territorio per celebrare il trionfo della Bellezza con uno sguardo puro”.

Per l’occasione del Rito della Luce sarà possibile anche visitare la mostra fotografica “Luce e Segni” del giornalista e condirettore del Giornale di Sicilia Giovanni Pepi che rimarrà aperta sino al 14 settembre. Quaranta scatti che ripercorrono il viaggio del visitatore attraverso le stanze del museo-albergo “Atelier sul Mare” realizzato dal mecenate siciliano Antonio Presti a Castel di Tusa, in via Cesare Battisti 4. Un percorso tra le venti camere progettate e create da diversi artisti internazionali col risultato di capolavori unici.

Quest’anno il “Mandala”, che apparirà ai piedi della Piramide, sarà firmato dall’artista Milo Floramo con la collaborazione di Eugenia Rossello. Di antichissime origini e presente in diverse culture, il “Mandala” rappresenta un disegno simbolico universale. Per la quinta edizione del Rito della Luce si ispirerà alla “Luce rigenerata”. Un’opera che verrà condivisa con il pubblico presente. Chi vorrà, infatti, potrà completare l’installazione inserendo all’interno dell’immagine ciotole d’acqua e candele accese.


A.D.P.


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