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ITALIA ELIMINATA DAI MONDIALI. UNA PARTITA CHE HA LASCIATO IL SEGNO SOLO IN CHIELLINI

Incredibile: Italia eliminata dai Mondiali. L'Uruguay vince 1-0, ma pesano le decisioni arbitrali.

Chiellini mostra il morso di Suarez

È avvenuto il peggio. L'Italia esce dalla Coppa del Mondo nel modo più triste: sbagliando formazione e giocando male nel primo tempo; subendo le decisioni sbagliate dell'arbitro e il goal degli avversari nel secondo tempo.


A decidere è Diego Godìn, roccioso difensore dell'A.Madrid e abile colpitore di testa, l'uomo della provvidenza, colui che ha portato il suo club alla vittoria del campionato spagnolo. Svetterà in cielo, più in alto di tutti, e porterà anche la sua Nazionale in paradiso, anzi, a Rio De Janeiro (il fiume di Gennaio), a giocarsi gli ottavi di finale, che sembravano insperati dopo il flop nella prima partita.

Discorso completamente opposto per l'Italia che si era illusa dopo la prima (ed unica) vittoria contro l'Inghilterra, altra formazione sopravvalutata che ha fatto flop e che torna a casa come noi.

Il primo tempo è scialbo e povero di occasioni. Il modulo scelto da Prandelli non convince del tutto. La difesa (Barzagli, Bonucci, Chiellini) e ben attenta e non concede praticamente nulla. Ma i terzini (Darmian e De Sciglio) spingono poco e male. Il centrocampo è stanco e non riesce a creare molto. Pirlo e Marchisio non riescono a trascinarci. La prova migliore è quella di Verratti: è un ragazzo, ma ha carattere e personalità, dribbla e corre come un veterano.

In attacco Balotelli e Immobile sono serviti poco e male: non si vedranno mai. Soprattutto la prova del primo sarà evanescente. Buffon viene impegnato solo una volta, quando Lodeiro con una buona giocata serve Suarez, pericolo pubblico numero uno, ma il nostro portiere è ben attento, indovina l'uscita e ferma il pericolo, non senza qualche rischio. Mario Balotelli, invece, si prende la solita ammonizione evitabile. Il primo tempo si conclude sullo 0-0.


Balotelli fuori
Il secondo tempo si apre con un colpo di scena: fuori uno spento Mario Balotelli, dentro al suo posto Parolo. La scelta di Prandelli fa discutere. Balotelli, infatti, causa somma di ammonizioni, avrebbe certamente saltato la prossima partita, e quindi avrebbe fatto ancora comodo in questa. Ma il C.T. ha avuto evidentemente paura della sua tenuta mentale: un Balotelli ammonito sarebbe stato facile preda delle provocazioni degli avversari, costantemente a rischio cartellino rosso. Balotelli assisterà al secondo tempo in panchina, in lacrime.

Ma la scelta, inconsueta, è anche dubbia a livello tattico, oltre che tecnico. Parolo è infatti un centrocampista, peraltro con scarsa proiezione offensiva, seppur bravo nei tiri. Con un cambio di questo tipo (fuori l'attaccante principale, dentro un centrocampista gregario) Prandelli non infonde fiducia ai suoi e sembra voler dire "lo 0-0 va bene, teniamolo stretto". È una tattica di copertura.
La mossa è sbagliata e la squadra ne risente sul piano psicologico e del gioco.

E così, nel secondo tempo, l'Uruguay - nullo fino a quel momento - si sveglia. Suarez si libera dalle catene e parte da lontano, perché è l'unico modo che ha per sfuggire alla gabbia italiana. Dialoga bene con Rodriguez e colpisce, ma Buffon è attento.

Dopo un quarto d'ora la partita cambia e prende una piega a noi indigesta. C'è un contrasto duro tra Rios e Marchisio. Il nostro centrocampista affonda troppo il tackle e prende la gamba dell'avversario. Il giallo sarebbe sacrosanto, ma l'arbitro, a sorpresa, decide di estrarre il rosso diretto. L'Italia resta in dieci. Tutti sono attoniti. Vane le proteste dei nostri. Cominciano trenta minuti di passione.

L'Uruguay ci crede. Dentro Stuani, un attaccante, che darà qualche grattacapo. Ma il pericolo è sempre lui, Luis Suarez. "El Pistolero" si rende protagonista di una grande azione e calcia da distanza ravvicinata: Buffon ha i riflessi di un gatto, compie un miracolo e ci salva da fine certa. Il portierone esulta come se avesse segnato un goal. Ma la nostra panchina trema e i tifosi italiani sono paralizzati come statue.

Prandelli decide di correre ai ripari, ma la sua scelta è un regalo per gli avversari. Toglie Immobile, l'unico in grado di far salire la squadra e di tenere la palla, per mettere dentro Antonio Cassano, apparso visibilmente ingrassato e fuori forma. L'Italia non riuscirà più a superare il centrocampo. E qualcuno comincerà già a rimpiangere le mancate convocazioni di campioni vecchi e nuovi, come Destro, Toni o Gilardino.

Al peggio, però, sembra non esserci mai fine. E così, come se non bastasse una formazione inappropriata, due cambi sbagliati da Prandelli, una scelta errata dell'arbitro e la conseguente inferiorità numerica, ecco che - come un fulmine a ciel sereno - si fa male Marco Verratti, il migliore dei nostri, uno dei pochi in grado di tenere palla e di farci rifiatare. Al suo posto il lento e impacciato Thiago Motta. L'Italia è in dieci uomini e dovrà resistere per oltre 25 minuti: nessuno potrà farsi male. 


Una partita che ha lasciato il segno: ma solo in Chiellini!
Altro episodio chiave. Nella nostra area Suarez morde (sì, letteralmente) Chiellini, incredulo. I segni del morso sono ben visibili sul collo del nostro difensore. In realtà Luis Suarez è recidivo: ha subito diverse squalifiche per comportamenti antisportivi di questo tipo, tra i quali rientrano altri morsi e atteggiamenti razzisti. Il suo soprannome, oltre a quello di Pistolero, è "Il Vampiro", e lo riteniamo più che appropriato. Il ragazzo ha dei problemi seri ed è in cura da uno psicologo. L'arbitro sbaglia ancora contro di noi: Suarez non viene espulso. Era l'episodio che poteva riequilibrare la partita. L'esempio dato ai giovani è gravissimo.


E Godin ci punisce
La nostra difesa, il nostro muro, cade a dieci minuti dal termine, in un corner. Saltano le marcature, i nostri sbagliano, e così, Godìn, spietato colpitore di testa, il migliore dei suoi in questa specialità, si ritrova incredibilmente solo e non sbaglia. Colpo di testa preciso laddove Buffon non può nulla: 0-1. Vano l'assalto finale dell'Italia, in dieci. Troppo poco. Potevano e dovevano svegliarsi prima dirà qualcuno. E così usciamo dal Mondiale, nel peggiore dei modi.


A fine gara ci sarà una rivoluzione. Prandelli si dimetterà e con lui Abete, il Presidente: la Federazione ha fallito e qualcosa dovrà cambiare. Molto amareggiato il C.T. che inveisce con l'arbitro reo di aver sbagliato tutto. Ma saranno dure anche le parole rivolte al suo pupillo, Mario Balotelli, il suo centravanti in questi quattro anni. "Balotelli? È stato un progetto tecnico sbagliato. Mi dimetto anche per questo". Secondo Prandelli, l'Italia "ha fatto una gran prima partita, male la seconda, la terza ce la siamo giocata fino in fondo. L'Uruguay non ha mai tirato in porta, dispiace uscire così".

Questa era l'ultima partita per Pirlo. Ma la carta d'identità non lascia tregua nemmeno a Buffon (36 anni) e Barzagli (33 anni). Difficile che possano prendere parte alla spedizione del prossimo Mondiale, prevista tra altri quattro anni. Quasi impossibile accettare che la loro carriera in azzurro si sia conclusa in questo (malo) modo. È finita l'era dei Campioni del Mondo.

Il futuro ci ha già regalato un portiere sicuro (Sirigu), un buon laterale (Darmian) e un centrocampista di talento mondiale (Verratti). In attacco scalpitano i vari Giuseppe Rossi, Immobile e Insigne. Loro saranno il blocco dal quale ripartire per rifondare la Nazionale.


©Bob




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