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INCHIESTA SUI BILANCI DEL COMUNE DI MESSINA: ECCO I NOMI DEI 73 INDAGATI

Bufera giudiziaria sul Comune di Messina per la maxi inchiesta sul bilancio dal 2009 al 2012, che adesso è arrivata ad un punto di svolta. Sono ben 73 gli indagati tra amministratori pubblici, consiglieri comunali, funzionari di Palazzo Zanca e revisori dei conti, che sono coinvolti, con le ipotesi di reato di falso ideologico e abuso d’ufficio. Secondo la Procura a partire dal 2009 sarebbero stati formalizzati dai funzionari, e poi approvati in Giunta e in Consiglio, conti economici “falsificati” che non avrebbero potuto essere esitati e portati “a pareggio”, perché non c’erano i presupposti formali e concreti. 


In questi giorni il procuratore aggiunto Ada Merrino e il sostituto Antonio Carchietti hanno inviato una serie di convocazioni per interrogare gli indagati con l’assistenza del difensore. Nei prossimi giorni in parecchi sfileranno a Palazzo di Giustizia per essere sentiti sulla mancata dichiarazione di default, che secondo la Procura avrebbe dovuto essere formalizzata sin dal 2009.

Sono divisi sostanzialmente in due blocchi in questa maxi inchiesta i 73 indagati tra funzionari comunali, amministratori pubblici, consiglieri comunali e revisori dei conti che si sono succeduti in questi anni. 

Ai primi 45 è contestato il falso in atto pubblico in relazione al bilancio del 2009: Giacomo Leotta, Giovanni Bruno, Ferdinando Coglitore, Giuseppe Rao, Giuseppe Isgrò, Giuseppe Corvaja, Pinella Aliberti, Giuseppe Puglisi, Carmelo Capone, Gianfranco Scoglio, Dario Caroniti, Elvira Amata, Carmelo Santalco, Orazio Miloro, Giovanni De Leo, Giuseppe Mauro, Roberto Aricò, Domenico Donato, Domenico Maesano, Filippo Ribaudo, Giuseppe Ansaldo, Angelo Burrascano, Gaetano Caliò, Ivano Cantello, Giuseppe Capurro, Antonino Carreri, Giuseppe Chiarella, Bruno Cilento, Giovanni Cocivera, Carmelo Conti, Giovanna Crifò, Antonio Fazio, Giuseppe Magazù, Giuseppe Melazzo, Vincenzo Messina, Giorgio Muscolino, Giuseppe Previti, Antonio Restuccia, Mario Rizzo, Salvatore Serra, Roberto Sparso, Antonio Spicuzza, Sebastiano Tamà, Salvatore Ticonosco e Giuseppe Trischitta.

Per la seconda ipotesi d’accusa, ovvero l’abuso d’ufficio, la contestazione riguarda oltre ai primi 45 anche altre 28 persone: Francesco Aiello, l’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, Salvatore Magazzù, Francesco Mondello, Diane Litrico, Carmelo Famà, Santi Alligo, Calogero Ferlisi, Attilio Camaioni, Carmelo Altomonte, Giovanni Caminiti, Domenico Manna, Romolo Dell’Acqua, Antonella Cutroneo, Antonino Cama, Natale Maurizio Castronovo, Dario Zaccone, Giancarlo Panzera, Giuseppe Terranova, Marcello Greco, Pietro Iannello, Paolo Saglimbeni, Roberto Nicolosi, Paola Bianchi, Vincenzo Schiera, Giuseppe Scalici, Antonio Amato e Placido Bruno. (Gazzetta del Sud)

Intanto, nella seduta straordinaria di ieri mattina la Giunta municipale ha esitato lo schema di bilancio consuntivo 2013 da sottoporre al Consiglio comunale per l’approvazione, previo parere del Collegio dei Revisori dei Conti. "Si tratta di un importante adempimento – ha dichiarato il vicesindaco e assessore al bilancio, Guido Signorino, - i cui dati confermano la solidità del percorso di risanamento finanziario dell’Ente avviato lo scorso anno. Dopo la certificazione del rispetto del Patto di Stabilità, si presenta alla città di Messina un bilancio nuovamente in attivo dopo due anni di deficit ripetuto (si ha infatti un avanzo di circa 6,5 milioni di euro, la cui maggior parte è vincolata per la costituzione del fondo di svalutazione dei residui attivi con maggiore anzianità o per spese in conto capitale), che dà risposta a molte delle osservazioni rilevate dalla Corte dei Conti nelle sue relazioni al bilancio 2012 ed al primo semestre 2013. 

Questo bilancio è frutto di un incremento delle entrate e di una generale razionalizzazione dei costi. Le spese di rappresentanza sono state ridotte in maniera eccezionale (-96%). I servizi pubblici sono stati comunque integralmente garantiti e coperti, senza generare squilibri nella gestione dell’Ente. Naturalmente c’è ancora strada da fare – ha proseguito l’assessore Signorino - soprattutto nel campo delle società partecipate dove, comunque, l’Amministrazione comunale ha mosso passi decisi verso il controllo diretto, l’armonizzazione della contabilità, la certificazione congiunta dei debiti/crediti. Nella prossima settimana riteniamo che il lavoro di questi mesi sulle partecipate possa portare al risultato importante della condivisione in merito alle posizioni del dare/avere, dopo anni di bilanci non approvati e di contrasti; le partite debitorie pregresse risultanti da questo lavoro non incideranno sul bilancio corrente, essendo già considerati all’interno del redigendo piano pluriennale di riequilibrio. 

In questo bilancio si sono potuti saldare anche debiti dell’Ente già precedentemente riconosciuti e finanziati (per circa 8,5 milioni), ma mai saldati per mancanza di risorse o per la mancata materializzazione delle entrate a suo tempo previste e si è potuto procedere ad una <ripulitura straordinaria> dei residui attivi vetusti (altro punto sottoposto a rilievo critico dalla Corte dei Conti). Questo bilancio testimonia che l’Ente tende a reggersi in maniera più solida sulle entrate proprie. Un grandissimo contributo è stato dato dallo sforzo compiuto dai messinesi con la TARES ed una maggiore determinazione nel contrasto all’evasione fiscale ha portato (nel 2014) ad un incremento dell’accertamento di evasione sia per le tasse sui rifiuti che per quelle sull’ICI-IMU. L’Amministrazione – ha concluso Signorino - si impegna a stabilire una tabella di marcia che riporti la riscossione dei tributi in linea con l’anno di competenza, senza lasciare strascichi fiscali negli anni successivi. Contribuendo tutti alle spese comuni, potremo avere progressivamente servizi migliori e minor carico fiscale individuale". 

Il sindaco, Renato Accorinti, ha espresso particolare soddisfazione per l’approvazione dello schema di bilancio consuntivo 2013: "Il risultato conseguito è frutto di un anno di lavoro nel corso del quale l’Amministrazione comunale, da me rappresentata, ha operato sempre nel rispetto dei criteri di massima economicità ed efficienza, puntando su azioni condivise e finalizzate al bene della collettività all’insegna dei principi di legalità e trasparenza".

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