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CASA SERENA: LA STORIA INFINITA DELLA PIU' GRANDE LOTTIZZAZIONE POLITICA A MESSINA

Pippo Stella

Certo che a pensarci bene è una bella storia, anzi è la storia più bella degli ultimi 25 anni quella dei Servizi Sociali a Messina ovvero la "Storia della più grande lottizzazione partitica". Una grande occasione che non poteva essere  persa.
                   
Terminalisti-------Casa Serena-------Domiciliari.

La fascia intermedia, la Casa di Riposo per anziani, “Casa Serena” primo "baluardo" dei servizi sociali a Messina nel 1988 incomincia la sua "Epopea" di storia infinita, una storia che per molti versi sa di interessante perché racchiude cento "misteri", cento "promesse", cento "illusioni".

Ancora, a quel tempo, non si poteva immaginare quale fosse in realtà la vera ragione di aver creato dal nulla una grossa quantità di posti di lavoro, un'infornata di assunzioni, con la "Promessa" di trasformarsi proprio in “posti  pubblici”. La programmazione e la realizzazione dei servizi sociali, fatta in modo certosino, teneva come obbiettivo non i bisogni della gente per cause sociali, economiche e sanitarie, ma le era stata data un'impalcatura occupazionale e clientelare a mezzo di cooperative sociali "Amiche ", serbatoi di voti che hanno provocato gravi anomalie.

Ma l'essere stati assunti per segnalazione non ha evitato che la dignità di ogni singolo lavoratore non finisse sotto le suole, di avere sempre il dito puntato contro. Non ha evitato che dopo 25 anni di onesto e sofferto lavoro diventassimo vittime, e che i carnefici fossero proprio chi ti ha “illuso”.

I servizi sociali, purtroppo, sono andati alla deriva: non è stata più assicurata l'assistenza economica, ordinaria e straordinaria, ai poveri; è stato soppresso il segretariato sociale nelle circoscrizioni; è stato disattivato il sito web dell'istituzione; è continua la mancata attivazione dei servizi essenziali, quali la realizzazione di strutture per emergenze abitative, per ricoveri di fissa dimora, per gli ammalati di Alzheimer e del morbo di Parkinson, per gli ex detenuti, per i lungo degenti, per gli ammalati oncologici, per i disabili.

Ma in tutto questo,  per le responsabilità oggettive che hanno avuto le Amministrazioni che si sono susseguite  in questi anni, i LAVORATORI  non possono essere trattati come schiavi e calpestati come vermi, così come gli "Utenti" non meritano un servizio precario, come spesso è quello che viene prestato.

©Pippo Stella
Segretario Aziendale UIL FPL di Messina 


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