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ALCES MESSINA CONTRO AUMENTO COSAP

Il Presidente dell'Associazione Locali Centro Storico (ALCES), avv. Marco Di Mauro, in un comunicato, sottoscritto anche da altri locali del centro e della litoranea nord di Messina che "danno lavoro a circa 300 unità, senza considerare l’indotto", critica la Giunta del sindaco Renato Accorinti rea di non comprendere le reali esigenze dei commercianti. 


“Da cittadini e da operatori del settore avevamo accolto il nuovo corso della Politica cittadina con grande favore ed immense aspettative. Credevamo, finalmente, di trovare nel Comune un amico e non un sordo avversario come troppe volte era avvenuto in questi anni. Immaginavamo che l’assenza di interessi di parte e la presenza di una Giunta tecnica, non Politica, avrebbe garantito procedure più snelle e ragionevolezza nell’amministrazione della cosa pubblica. Sentire parlare, poi, di concertazione e condivisione oltre che di valorizzazione del merito e della competenza ci aveva davvero fatto ben sperare. Ad un anno dall’insediamento della nuova amministrazione, però, nessuna delle promesse e delle aspettative si è concretizzata. Niente di nuovo, dunque, altro che rivoluzione”

“Il tema della sicurezza, della qualità e dell’efficacia del servizio pubblico, sono centrali in una città che mira a divenire sostenibile e che vuole puntare su mezzi alternativi all’automobile. Avremmo potuto anche su questo dare un contributo di esperienza sul campo, oltre che di competenza specifica e pratica, ma comprendiamo che dei Professori Universitari ne sapranno certamente più di noi”.

“Quando nel mese di marzo 2014 alcuni di noi hanno ricevuto i primi avvisi del Comune che, attuando la delibera del dicembre 2011, triplicava il costo della Cosap, richiedendo tale aumento a partire dal primo gennaio 2012, pensavamo ad uno scherzo, oltre a non trattarsi di uno scherzo, invece, non riuscivamo, nei mesi trascorsi sino ad oggi, a risolvere la questione, dovendoci rivolgere all’avvocato Santi Delia per tutelare i nostri interessi ricorrendo al Tar. Tanto per fare un esempio, ci sono attività commerciali che dai 10mila euro l’anno di tassa di occupazione sono passati ad oltre 31mila euro/anno senza contare che tale aumento, secondo l’amministrazione, andrebbe applicato retroattivamente anche per l’anno 2012 e 2013”.

“Lasciando perdere la crisi, che chi percepisce stipendi pubblici universitari non può conoscere, ricordiamo all’Amministrazione, dal basso, che il costo richiesto non è applicato a Montecarlo o Venezia ma che siamo e restiamo a Messina. In una città nella quale i costi della Tares, tra gli altri, sono esorbitanti ed immotivati se rapportati al servizio effettivamente fornito. Senza contare che la tariffa che si vorrebbe applicare risulta esorbitante anche se rapportata alle altre città italiane nelle quali, invece, il livello di servizi forniti è ben più adeguato ed alto di quelli inesistenti della nostra Città. Ricordiamo a chi non ne avesse cognizione che spesso molti di noi devono sostituirsi all’Amministrazione per pulire, disinfestare e manutenere anche spazi pubblici confinanti con quelli avuti in concessione e la cui responsabilità non è certamente la nostra”.

“Chi come noi è in regola con autorizzazioni e pagamenti, sarà penalizzato molto più di chi invece ha deciso di occupare abusivamente gli spazi comunali e questa ci pare una beffa ulteriore. E’ come se chi decide di non rispettare le regole è premiato e chi, invece, le osserva viene ulteriormente vessato proprio da chi dovrebbe tutelarlo ed occuparsi del controllo del territorio. Siamo alla follia!”.

“Il pagamento di quanto richiesto ci porterà inevitabilmente a dover tagliare le spese del personale. Sembra paradossale che chi crea lavoro ed offre opportunità, a giovani e meno giovani, di restare a Messina venga danneggiato dalle scelte di un’amministrazione che non interviene per modificare un provvedimento, francamente, assurdo ed in sostenibile. Visto, quindi, che i risultati ed i tentativi di interlocuzione con l’amministrazione, anche tramite nostri rappresentanti di categoria, sono andati a vuoto chiediamo al Consiglio comunale, organo deputato a farlo, di intervenire repentinamente per modificare tale regolamento ripristinando le vecchie tariffe”.

“Da parte nostra – conclude il presidente – resta la disponibilità ad un confronto sereno, purché lo stesso avvenga in tempi brevi e, soprattutto, sia finalizzato alla risoluzione effettiva della questione”.




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