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“MEDIOLOGIA DELLA PERFORMANCE” DI FABRIZIO DERIU AL FELTRINELLI


Domani, martedì 27 maggio, alle ore 18:00, al Feltrinelli Point Messina si terrà l’incontro, curato da Dario Tomasello, con Fabrizio Deriu autore di “Mediologia della performance. Arti performatiche nell’epoca della riproducibilità digitale” (Le Lettere, 2013). 

I saggi raccolti in questo volume indagano alcuni fenomeni performativi, alla luce di una riflessione sulla natura, lo statuto e le funzioni delle arti della performance, nell’intricato “reticolo mediale” contemporaneo. Il tentativo è quello di far incontrare e dialogare Walter Benjamin e Marshall McLuhan, conducendoli idealmente sul terreno dei Performance Studies disegnati da Richard Schechner. “Dell’opera d’arte che è affidata senza residui alla riproduzione tecnica”, scriveva Benjamin nel 1936 “e anzi – come il film – che da quest’ultima procede, non c’è di fatto una contrapposizione più netta di quella costituita dallo spettacolo teatrale. Qualsiasi analisi approfondita lo conferma”. Tale analisi, trova un sostegno proprio nelle ricerche inaugurate da McLuhan sugli effetti sociali e psicologici delle comunicazioni mediatizzate, in particolare a proposito dei rapporti tra oralità, scrittura e riproducibilità tecnica. In un’epoca di cambiamenti estesi e radicali, le arti e le attività performative sono destinate a giocare un ruolo decisivo.

Fabrizio Deriu (Roma, 1960) è ricercatore confermato e professore aggregato in Discipline dello Spettacolo presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo. Ha conseguito il dottorato di Ricerca in “Storia, teoria e tecnica del teatro e dello spettacolo” presso la Sapienza Università di Roma (1995) ed è stato borsista post-dottorato presso l’Università di Roma Tre (1996/97). Ha insegnato in precedenza anche presso le Università della Calabria, di Roma “La Sapienza”, di Roma Tre e presso la Scuola Nazionale di Cinema di Roma. Si occupa prevalentemente di aspetti teorici del teatro e dello spettacolo contemporanei (con particolare attenzione ai cosiddetti Performance Studies) e di storia dell’attore nel Novecento tra teatro, cinema e audiovisivi.



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