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STORIA, ORIGINI E COSTUMI DI SAN PIER NICETO


Si svolgerà domani, sabato 5 aprile, alle ore 11,30, presso la Chiesa San Francesco di Paola di San Pier Niceto, l'evento "Origini e Costumi di San Pier Niceto", conversazioni sui costumi tipici del comune siciliano. Dopo i saluti del sindaco, dott. Luigi Calderone e della Dirigente dell'Istituto Comprensivo di San Pier Niceto, dott.ssa Luisa Lo Manto, interverranno l'ing. Antonino Micale e il prof. Franz Riccobono. L'incontro sarà moderato dall'assessore alla Cultura, dott.ssa Francesca Pitrone.

San Pier Niceto (Sampèri in siciliano) è un comune di 2.973 abitanti che si trova nella Valle del Niceto, nella provincia di Messina in Sicilia. Originariamente il paese si chiamava San Pietro di Monforte, come si nota nelle carte geografiche più antiche, in quanto frazione del vicino comune di Monforte San Giorgio. In seguito alla separazione avvenuta il 17 marzo 1861, e alla formazione di un comune a sé stante, assunse il nome odierno, San Pier Niceto. Ogni anno il paese festeggia la sua autonomia. Per quanto concerne l'etimologia del nome, esso deriverebbe da San Pietro, il Santo Patrono, e da Niceto, vocabolo derivante dal greco "níke" "νικη", che significa vittoria, a causa di una battaglia svoltasi nel torrente omonimo tra Cristiani e Saraceni e vinta dai primi. Un'altra corrente sostiene che Niceto derivi dal termine dialettale "nucidda", ovvero nocciola, in quanto nel territorio un tempo erano molto diffusi gli alberi di nocciolo. A conferma di questa seconda teoria ancora oggi il torrente viene inteso da molti sampietresi "ciumi nucidda" (fiume nocciola).

Le origini del paese risalgono probabilmente al periodo tra il IX e X sec d.C., ad opera dei Saraceni, i quali si insediarono nella Contrada Porticelli, che prende il nome da una cava di pietra esistente nei secoli scorsi ed è situata presso la frazione Pirrera. In seguito vennero a formarsi i quartieri "Gallo" e "Quattro Facce", oggi considerati i quartieri più antichi del paese. Ancora oggi in Contrada Quattro Facce è possibile ammirare il cosiddetto "Arco dei Saraceni", in quanto queste zone erano nascoste alla vista dei pirati provenienti dal mare. Sorse poi la prima Chiesa dedicata a S. Leonardo, di cui ancora oggi la contrada porta il nome e dove è possibile vedere i ruderi dell'antica costruzione. Gli abitanti della Contrada Gallo, data la loro attività commerciale, eressero un emblema, raffigurante un gallo con la metà sottostante del blasone circondata da un nastro, a cui vi è attaccato per il ventre un porcellino.

San Pier Niceto sentì molto l'influsso delle dominazioni che si succedettero in Sicilia: Normanni, Svevi, Francesi, Aragonesi ecc... e questo lo si deduce dai costumi, dal folklore e da alcuni vocaboli dialettali. Nel 1628 S. Pier Niceto prende il titolo di Contea: infatti nel 5/5/1628 Filippo IV concede il titolo di Conte di S. Pier Niceto a Giuseppe Moncada Saccano, primo Principe di Monforte e dà ai discendenti il diritto di sedere al 25° posto del Parlamento. I Principi Moncada amministrarono il Ducato per circa due secoli e decaddero con la conquista della Sicilia da parte di Garibaldi. I Principi Moncada abitavano nell’attuale via S. Francesco, dove si può ancora vedere lo stemma Principesco ed il carcere sotterraneo. Svariate sono le  leggende legate alla proverbiale crudeltà e cupidigia  dei Moncada; si narra infatti, che il Principe, osservando dalle finestre del suo Palazzo, le donne che andavano a prendere l’acqua al fiume, si divertiva a sparare sulle loro “cottare” (brocche per l’acqua) per il gusto di vederle bagnate, regalava poi il denaro necessario per comprarne altre.

Si racconta anche che, appena una donna si sposava, il Principe si avvaleva della facoltà dello "ius primae noctis" ossia "il “diritto alla prima notte”: la sposa doveva trascorrere la prima notte di matrimonio in casa del principe. Nonostante tutto il paese assunse la fisionomia odierna proprio sotto la loro Signoria. Tra il XVII ed il XVIII secolo, sorsero i conventi dei Carmelitani e dei Paolotti e furono costruite ( o riedificate) la maggior parte delle chiese. Inoltre si ebbero dei progressi economici legate alle attività agricole: l’industria della seta prosperava. Con l’entrata di Garibaldi in Sicilia molti Sanpietresi fecero parte dell’esercito Garibaldino e si distinsero per la volontà, specialmente nella battaglia di Milazzo, ed in premio ricevettero terre e case, che appartenevano ai Principi Moncada. Nel 1883 sorge l’Ufficio Postale e nel 1903 viene istituito il servizio telegrafico.  

Gli eventi tradizionali sono molteplici e la maggior parte sono di natura religiosa, come l'Infiorata di San Pier Niceto che, ogni anno, coincide con la solenne festività del Corpus Domini, e si svolge a giugno nelle strade del paese che, per l'occasione, vengono rivestite di splendidi quadri figurativi con soggetti derivati dall'iconografia cristiana e di tappeti floreali per accogliere il passaggio del Corpo di Cristo in processione. L'origine dell'Infiorata risale al 1700, da una tradizione popolare che successivamente si ridusse e venne mantenuta con la semplice usanza di cospargere le strade, lungo le quali si snodava la processione, di rosmarino, di ginestra, di foglie di arancio e di petali di rosa e/o di altri fiori, tra una corte di coperte ricamate pendenti dai balconi. Nel corso degli anni l'Infiorata di San Pier Niceto si è arricchita sempre più conquistando il prestigioso titolo di "Infiorata più lunga al mondo". Ogni anno la manifestazione attrae gente proveniente da ogni parte della Sicilia e anche dal Mondo. Un'altra manifestazione ricorrente da più di vent'anni è la "Sagra del biscotto", che si svolge ad agosto e consente la degustazione del tipico "biscotto sampiroto" il cui impasto è fatto con finocchio selvatico, anice e sesamo ed è accompagnato dalla tradizionale granita al limone di produzione locale.



Antonella Di Pietro



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