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LA SICILIA AL VINITALY DI VERONAFIERE


Con 170 aziende presenti, la Sicilia è ancora una delle più "popolose" regioni al Vinitaly, il Salone del vino in programma a VeronaFiere dal 6 al 9 aprile. Una presenza importante quella dell'Isola sia nei numeri che nella qualità dei vini, ma anche per alcuni importanti progetti che verranno presentati nel corso della manifestazione. Nel padiglione ci saranno duemila etichette, e ognuna porterà con sé, oltre ai propri prodotti, anche la propria identità, la propria storia, il proprio terroir, perché una delle ricchezze della Sicilia del vino risiede proprio nella diversità dei suoi vigneti, dei suoi territori e quindi dei suoi vini. Diversità da sfruttare sempre più in termini di promozione d'immagine all'estero sotto il cappello del brand unico, la Sicilia, sulla scia tracciata dalla creazione della Doc regionale che, fra l’altro, ha avuto una buona partenza con 120 mila ettolitri di vino certificati nel primo anno, pari a oltre la metà di tutto il vino siciliano con certificazioni Doc.

Altra novità è la presenza dei Gal Siciliani, i gruppi di azione locale, che sono centri propulsori di sviluppo e animazione territoriale che connettono i diversi tessuti produttivi. Lunedì sono in programma tre iniziative proprio dedicate alle realtà territoriali e alla loro promozione turistica. Nel corso della manifestazione veronese, inoltre, saranno presentati anche importanti progetti che puntano al connubio tra cultura, turismo ed enogastronomia. A fare gli onori di casa sarà, infatti, l'assessore regionale ai Beni culturali e all'identità siciliana, Mariarita Sgarlata.

Uno dei fiori all'occhiello di quest'anno sarà "Diodoros - Il vino della Valle" lanciato dall'Autorità del Parco della Valle dei Templi di Agrigento, in collaborazione con le strutture produttive del territorio, per riprendere la coltivazione della vite nelle aree demaniali del Parco. È stato prodotto un vino, il Diodoros, che nasce dalla convenzione tra l'ente parco e la cantina Cva Canicattì impegnata da oltre quarant'anni a mettere in luce con le sue etichette la tradizione viticola dell'agro agrigentino che esprime il meglio delle sue potenzialità con i vitigni autoctoni siciliani. Tra le iniziative anche: “Gli italiani restaurano l’Italia – La Sicilia”, un progetto nazionale che ha lo scopo di promuovere una raccolta fondi per il restauro e la salvaguardia dei beni culturali siciliani, tramite una piccola quota dei proventi della vendita del vino e di altri prodotti di eccellenza siciliani. CVA Canicattì sarà la prima ad aderire a questa iniziativa; “La strada degli scrittori in Sicilia”: un percorso tra turismo e letteratura, un insieme di risorse naturali, culturali e ambientali dei luoghi di nascita, crescita e ispirazione dei più importanti scrittori siciliani come Leonardo Sciascia e Luigi Pirandello.

Altro progetto che verrà presentato nel corso del Vinitaly è "Passitaly": iniziativa lanciata dal Comune di Pantelleria, in collaborazione con VeronaFiere e Irvos, dedicata ai vini passiti che si svolgerà nella prima decade di settembre a Pantelleria. La manifestazione coinvolgerà oltre ai produttori locali anche i territori dei grandi passiti del Mediterraneo: le aree delle Malvasie, il Sauternes francese, il Tokaj ungherese.

Ma non ci sarà solo il mondo del vino tra i padiglioni della Fiera di Verona: anche quest'anno si svolgerà contemporaneamente "Sol&Agrifood", la rassegna internazionale dell'agroalimentare di qualità dove la Sicilia sarà presente in particolare con l'olio extravergine di oliva. Saranno 33 le aziende olearie che faranno degustare a visitatori e buyer l'oro verde siciliano che viaggia spedito verso il riconoscimento dell'Igp Sicilia. "La Sicilia - sottolinea Dario Cartabellotta, assessore regionale dell'Agricoltura - è già dotata del massimo per quanto riguarda la qualità dei prodotti e la bellezza dei luoghi. Adesso occorre fare in modo che le nostre eccellenze vengano promosse, con continue azioni di marketing". 

La regia della Sicilia all'edizione 2014 di Vinitaly e Sol&Agrifood è affidata sempre all'Irvos, Istituto regionale vino e olio, ente unico in Italia. "L'Irvos - spiega il direttore Lucio Monte - è chiamato a un duplice sforzo, ma allo stesso tempo a una duplice soddisfazione: quella di aiutare le imprese a crescere sia in termini di qualità delle produzioni che in termini di valore aggiunto. Grazie agli interventi messi in campo e cofinanziati con fondi dell’Unione europea, ma anche con risorse proprie dell’Istituto, abbiamo permesso alle nostre aziende vitivinicole e olearie di esplorare nuovi mercati e stipulare nuovi accordi commerciali. Azioni che, fra l’altro, sono state svolte con una strategia condivisa che ha permesso di presentare la Sicilia non in maniera frammentaria, ma con un brand unico e riconoscibile. Tutto ciò – prosegue Monte – è stato realizzato senza trascurare la nostra missione principale, ovvero quella di effettuare controlli contro l’agropirateria e per certificare la qualità, garantendo una piena tracciabilità dal vigneto alla bottiglia, per garantire che un prodotto dell’agricoltura siciliana sia veramente tale in tutti i suoi processi, dalla materia prima fino allo scaffale. Controlli che vanno effettuati con accuratezza, garantendo anche tempi rapidi per il rilascio delle certificazioni”.



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