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A GIAMPILIERI UNA PIAZZA E UNA VIA INTITOLATE ALLE VITTIME DELL'ALLUVIONE


La Giunta municipale del Comune di Messina, riunitasi ieri a Palazzo Zanca ha esitato il cambio di intitolazione di strade nel Villaggio Giampilieri, per cui l'attuale Piazza Pozzo, che va dalla via Michelangelo Rizzo sino a via Vallone, assumerà la denominazione “Piazza Vittime dell'Alluvione”, e le vie Vallone e Puntale, che si sviluppano da Piazza Pozzo verso nord, sino al limite della strada, per una lunghezza complessiva di circa 125 metri, avranno l'intitolazione toponomastica “Via Primo Ottobre”. 

Il gruppo consiliare dei Dr esprime soddisfazione nel vedere accolta la richiesta, formulata alla Commissione Toponomastica del Comune di Messina e relativa al cambio di denominazione della Via Vallone, sita in Giampilieri, in “Via Primo Ottobre”. “E’ un atto di giustizia ed un permanente ricordo dell’immane tragedia che cinque anni addietro colpì la Città di Messina - ha sottolineato, il consigliere Nino Interdonato, promotore dell’iniziativa – il gruppo Dr sposa appieno l’ulteriore decisione presa all’unanimità dalla Commissione Toponomastica che ha deliberato l’intitolazione dell’adiacente Piazza Pozzo, in “Piazza Vittime dell’Alluvione”.

Inoltre, il gruppo Dr ha dato mandato allo stesso consigliere Nino Interdonato, nella qualità di Presidente del consiglio facente funzioni, di riproporre alla Commissione Toponomastica, l’istanza relativa all’intitolazione di una Via al sottocapo Simone Neri, decorato con la medaglia d’oro al valore civile. “Con le nuove intitolazioni preserviamo la memoria della nostra comunità – ha concluso Interdonato – e da quanto appreso dal dirigente del Dipartimento Urbanistica, siamo facilitati in questo compito visto che ad oggi a Messina risultano circa 1.500 strade senza nome”.


Il Villaggio Giampilieri Superiore risale al secolo XV e fu edificato accanto ad uno dei mulini ad acqua che esistevano nella vallata. Dopo la rivolta antispagnola del 1674-78, il Vicerè Francesco Bonavides Conte di S. Stefano lo pose in vendita all'asta e comprato "pro persona nominanda et cum potestate" da tale Francesco Piccinini con atto del Protonotaro del Regno di Sicilia in data 15/9/1685 per conto di don Placido Ruffo, principe di Scaletta e di Floresta. I Cappellani Curati fecero il censimento dei naturali del Villaggio i cui risultati si trovano in un manoscritto conservato presso la Biblioteca Comunale di Palermo recante il titolo: "Copie autentiche dei contratti di vendita fatta dalla Regia Curia in favore di Francesco Piccinini nel 1685 dei Casali di Giampilieri, Molino, Artelia (Altolia), Pezzolo e Briga. 

Il Censimento eseguito dal Cappellano Curato Sac. Don Placido Zagami registrò a Giampilieri 615 abitanti, 5 Sacerdoti, 7 Chierici.Il rilevamento eseguito il 28/1/1683 evidenziò nell'abitato la Chiesa Maggiore sotto il titolo di S. Nicolò di Bari e 6 Chiese fuori dell'abitato (vedi atti dell'archivio storico messinese - 1976). Il prezzo di vendita fu fissato in 10.832 Onze, 22 Tarì e 8 Grani previa esecuzione di una perizia da parte di Don Filippo Vianisi Commissario Generale eletto per tale incarico. Nel 1727 le proprietà vennero confiscate e riammesse al demanio, che le diede in gabella.Nel 1844 gli abitanti di Giampilieri Superiore (oltre a quelli di Briga Superiore, Pezzolo, Altolia e Molino), si rivoltarono contro le "angherie" che ancora sussistevano a favore del monastero di San Placido Calonerò e dopo un lungo processo che diede ragione agli abitanti dei villaggi, fu tolto il medievale balzello.Il paese è collegato alla Strada Statale 114 Orientale Sicula dalla strada provinciale n°33, che partendo dal bivio di Giampilieri Marina attraversa il villaggio, proseguendo poi per Molino e Altolia. La viabilità minore è costituita da vicoli e scalinate. La Chiesa del villaggio è intitolata a San Nicola di Bari, il cui culto è largamente diffuso nella zona. La chiesa, pur essendo stata modificata, mantiene il carattere rinascimentale che la contraddistingue. L'interno è ricco di opere d'arte di particolare rilievo. Sulla collina posta sul versante Sud del torrente, di fronte all'abitato, sorge il vetusto Santuario della Madonna delle Grazie.

Il 1° ottobre del 2009 il Villaggio Giampilieri è tristemente balzato agli onori della cronaca per l'alluvione che è costata 37 vittime. L'evento ha colpito una zona immediatamente a sud della città di Messina, lungo la costa ionica, che, malgrado la difficile orografia dei terreni, risulta fortemente antropizzata. I centri più colpiti sono stati Scaletta Marina, nel comune di Scaletta Zanclea e diverse località del comune di Messina: Giampilieri Superiore, Giampilieri Marina, Altolia, Molino, Santo Stefano di Briga, Briga Superiore e Pezzolo. Si sono avuti anche ingenti danni nella frazione di Guidomandri Superiore e nelle altre località del comune di Scaletta Zanclea e nel comune di Itala. 

L'alluvione di Messina del 2009, contrariamente a quanto dichiarato dalle televisioni e dalla stampa nazionale, è stata una calamità naturale verificatasi in un'area ristretta della Sicilia nord-orientale causata da un violento nubifragio, iniziato nella serata del 1° ottobre 2009 e durato tutta la notte fino al mattino del giorno successivo. Il nubifragio ha provocato lo straripamento dei corsi d'acqua e diversi eventi franosi, a cui è seguito lo scivolamento a valle di colate di fango e detriti. Il disastro è avvenuto in una zona a elevato rischio idrogeologico, già colpita nel 2009 da evento franoso e alluvionale. In seguito all'evento franoso, che ha investito anche la Strada statale 114 Orientale Sicula, l'autostrada A18 e la ferrovia Messina-Catania, numerosi paesi e frazioni sono rimasti totalmente isolati mentre si interrompevano anche le comunicazioni d'ogni tipo, con Messina e il resto del Paese, di tutta l'area orientale e jonica della Sicilia. Per qualche giorno si sono potuti utilizzare solo i collegamenti marittimi, il che ha ostacolato pesantemente il raggiungimento delle località colpite: la frazione di Altolia, ad esempio, è stata raggiunta dai soccorritori solo nella giornata del 3 ottobre. Secondo il Dipartimento della Protezione Civile, in alcune delle zone colpite sono caduti fino a 220/230 millimetri di precipitazioni nell'arco di 3-4 ore. 




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