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AMIANTO: APPROVATO IN SICILIA IL DDL


Il parlamento regionale ha approvato ieri sera il disegno di legge per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto, finanziato con 20 milioni di euro derivanti da risorse comunitarie e circa un milione di fondi regionali. Il centro di riferimento per la cura e la diagnosi, anche precoce, delle patologie derivanti dall’amianto sarà l’ospedale "E. Muscatello" di Augusta, supportato dall’Asp per aspetti tecnici e rimodulazione della pianta organica.

“Sono numerosi i decessi causati da malattie respiratorie e dal cancro – spiega l’On. Salvo Pogliese vicepresidente dell’Ars – verificatisi negli ultimi anni nel territorio di Biancavilla con un’incidenza superiore alla media nazionale. L’Istituto Superiore di Sanità e l’Enea hanno accertato come, in moltissimi casi, la causa dei decessi sia da attribuire alla fibra fluoro-edenite, unica nel suo genere, e rinvenuta esclusivamente nell’area di Biancavilla. Detta fibra, infatti, è generata dall’estrazione di materiale dalla cava di Monte Calvario, sita nel territorio biancavillese, e con cui dagli anni ’50 in poi è stata e edificata la quasi totalità delle abitazioni del Comune di Biancavilla. Dal 1998, quando è emerso il problema fluoroedenite a Biancavilla – continua l'On. Pogliese - è scattata immediatamente un’attività di bonifica di tutti gli edifici pubblici, ma non è stata estesa alle case dei privati cittadini. Inoltre non è mai stato disposto un intervento veramente incisivo e risolutore di bonifica del Monte Calvario poiché si attende il termine dei lavori della metropolitana, previsti originariamente per il 2013, ma ad oggi non ancora ultimati. Considerata quindi la particolare esposizione del territorio di Biancavilla alla fluoroedenite, causante gravi patologie sanitarie ai cittadini, abbiamo richiesto e ottenuto dal Governo regionale – conclude il vicepresidente dell’Ars - di autorizzare l’Asp di Catania a dotare l’ospedale del Comune di Biancavilla del supporto tecnologico, e della necessaria pianta organica, al fine di creare un polo sanitario specializzato nella cura delle malattie da fluoroedenite, e funzionalmente collegato all’ospedale ‘E. Muscatello’ di Augusta”.

Fondi comunitari o finanza di progetto saranno destinati, entro due anni dall’entrata in vigore della legge, a realizzare un progetto un impianto di trasformazione dell’amianto in sostanza inerte in una delle aree a rischio ambientale. Entro 30 giorni, invece, sarà emanato un bando per la concessione di contributi ai Comuni, singoli o associati, per la rimozione, il trasporto, lo stoccaggio e il conferimento all’impianto regionale dei manufatti di amianto presenti nei siti, negli edifici, negli impianti e nei mezzi pubblici e privati.

Tutte le procedure saranno coordinate attraverso l’istituzione di un apposito ufficio amianto nell’ambito del servizio rischi antropici, ambientali e sanitari del dipartimento regionale della Protezione civile. Presso lo stesso ufficio sarà inoltre istituito il registro pubblico degli edifici, degli impianti, dei mezzi di trasporto e dei siti con presenza certa o con conclamata contaminazione da amianto con l’obbligo di fornire dati su tipo, quantità e grado di rischio da amianto. Un altro registro, relativo ai lavoratori esposti all’amianto, sarà invece istituito all’assessorato regionale al Lavoro. La Regione Sicilia contribuirà, inoltre, a condizione che risultino iscritti in tale registro o in quello dei mesoteliomi, alle spese sanitarie e socio-assistenziali dei pazienti affetti da patologie causate dall’amianto.

Grande soddisfazione per il deputato Pippo Gianni, sostenitore del ddl, del presidente della commissione Sanità all’Ars, Pippo Digiacomo del Pd. e di Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars.

“Si conclude positivamente la vicenda amianto in Sicilia, portando soddisfazione, in un territorio particolarmente interessato dove si era accumulato un ritardo ventennale“, è il commento dei vertici nazionali e regionali dell’Osservatorio Nazionale Amianto Onlus.





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