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DOMANI RENZI AL QUIRINALE. ECCO COME SARA' IL NUOVO GOVERNO


Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha convocato per le 10.30 di domani, al Palazzo del Quirinale, il Segretario Nazionale del Partito Democratico, Matteo Renzi. Questo il comunicato apparso sul sito del Quirinale oggi 16 febbraio.

Matteo Renzi, quindi, si appresta a ricevere la nomina a Premier dal Capo dello Stato. Eppure, malgrado la veloce ascesa politica del fiorentino, pare che stia perdendo sempre di più credibilità soprattutto per la sua proverbiale in-coerenza nel rilasciare dichiarazioni prontamente smentite dai fatti. Ma vediamo come si dovrebbe configurare il nuovo governo del futuro Presidente del Consiglio non eletto e designato da Napolitano così come i predecessori di Renzi, ovvero Mario Monti e Enrico Letta. 

Alla Vice Presidenza del Consiglio potrebbe restare il leader di Ncd, Angelino Alfano che dovrebbe, però, lasciare il Ministero dell'Interno. In caso contrario, Vicepremier sarebbe Graziano Delrio, già Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie nel governo Letta, con delega allo Sport.

Al Ministero dell'Economia andrà un economista, tra i papabili Lucrezia Reichlin, Fabrizio Barca, Tito Boeri e Piercarlo Padoan, vicesegretario generale dell'Ocse. Si era fatto anche il nome di Andrea Guerra, ma l'amministratore delegato di Luxottica ha smentito con un comunicato stampa: “Sono sereno e felice e rimango a fare il mio lavoro in questa bella azienda. Auguro tutto il bene possibile al nuovo Governo che nascerà. Io personalmente, insieme a Luxottica, faremo sempre di tutto per contribuire alla evoluzione positiva del nostro Paese”.

Al Ministero degli Interni, come già detto, potrebbe restare ad Alfano o andare a Graziano Delrio o a Dario Franceschini del Pd. Il Ministero degli Esteri resterebbe alla Radicale Emma Bonino, su precisa indicazione di Napolitano che in quel dicastero non gradisce troppa "discontinuità" alla Farnesina. 

Al Ministero della Giustizia potrebbe andare il presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro. o il presidente emerito della Corte costituzionale,  Giovanni Maria Flick. Il Ministero del Lavoro verrebbe affidato all'ex sindacalista Guglielmo Epifani, ma tra i papabili si fanno i nomi di: Fabrizio Barca, Pietro Ichino, Tito Boeri e Marianna Madia.

Al Ministero dello Sviluppo Economico una rosa di nomi, da Maurizio Martina esponente della corrente Dem interna al Pd, a Vittorio Colao, amministratore delegato di Vodafone, all'ex Ocse, Pier Carlo Padoan, per finire all'attuale amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti. Al Ministero della Difesa tre i nomi in lizza, quelli di Federica Mogherini, di Roberta Pinotti e dell'ex ministro della Difesa del governo Prodi, Arturo Parisi.

Al Ministero della Cultura potrebbe andare l'ex direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli. Ma c'è chi fa anche i nomi di Dario Franceschini e Gianni Cuperlo. Lo scrittore Alessandro Baricco, invece, ha rifiutato la proposta di Renzi dicendo su Repubblica: "Ho una vita che mi piace e non ho intenzione di cambiarla, faccio mestieri belli che non voglio abbandonare. Non ho il talento per fare il ministro. Matteo lo conosco da tempo e sa cosa può chiedermi. Spero e credo che troveremo il modo di lavorare insieme su un tema che sta a cuore a entrambi e che è cruciale, quello dell'educazione".

Al Ministero dell'Agricoltura potrebbe andare Ernesto Carbone. Anche il patron di Eataly, Oscar Farinetti ha escluso di far parte del nuovo Governo: "Non farò il ministro, faccio l'imprenditore, ognuno deve fare il suo mestiere", ha spiegato aggiungendo che "però gli starò molto vicino, se ha bisogno, per quello che possiamo fare noi e cioè agricoltura e turismo che sono le due cose di nostra competenza". "Non posso andare in trincea io,  - ha concluso Farinetti - io sono già in trincea nel mio mestiere e, forse, gli italiani hanno le scatole piene di imprenditori di successo che si mettono in politica".

Il Ministero delle Riforme potrebbe essere affidato alla giovane esponente del Pd, Maria Elena Boschi. Il Ministero dei Trasporti dovrebbe restare a Maurizio Lupi che al momento ha anche la delega al Ministero delle Infrastrutture. Al Ministero dei Rapporti con il Parlamento potrebbe andare l'attuale vice presidente della Camera, Roberto Giachetti. 

Il Ministero dell'Ambiente resterebbe ad Andrea Orlando così come il Ministero della Sanità resterebbe a Beatrice Lorenzin. Infine, al Ministero dell'Istruzione potrebbe andare Stefania Giannini, di Scelta Civica.


Antonella Di Pietro



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