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“LA CUCINA DEL LIBERO INGANNO” AL PALACULTURA DI MESSINA


Domenica 12 gennaio 2014 alle ore 18, al Palacultura di Messina, dopo il grande successo di Biagio Izzo, secondo appuntamento della stagione del decennale di Teatro Insieme Messina con Giorgio Villa. L'Accademia dei Guitti di Caltanissetta porta in scena “La cucina del libero inganno”, una farsa in due tempi di Antonello Capodici con Giorgio Villa, regista e protagonista. Nel cast: Nunzio Bonadonna, Michele Privitera, Claudia Giammusso, Alessandra Falci e Maria Assunta Burgio. Scene e costumi Laboratorio AdeiG, service audio/luci Dietro le quinte, primo macchinista Vincenzo Gagliano, responsabile di produzione Michele Privitera. 

Un nuovo ritorno a Messina, per Giorgio Villa che già nel 1982 era stato al Romolo Valli con “Lo scarfaletto”. Era la sua prima volta nella città dello Stretto che “sempre mi ha accolto con affetto e benevolenza - dice Villa - Pubblico attento, quello messinese  ma anche talvolta poco generoso con gli applausi, tanto che lo devi proprio conquistare”. Anche per questo l’attore e regista ricorda con speciale emozione quando al suo “Volare” i messinesi risposero cantando in coro dalla platea “Nel blu dipinto di blu”. D’altronde a “Volare” Villa è particolarmente legato. “Mi ha permesso di portare in scena la vita di Modugno e di interpretare le sue canzoni. Davvero un’esperienza unica”. Unico anche il ricordo de “L’avaro” di Moliere, in cui “non è la vis comica, pur se presente, a prevalere, ma la rappresentazione di un uomo avido, cattivo, opportunista al punto da rinunciare anche all’amore dei figli per il vile denaro”. 

Entrambi sono andati in scena per e con l’Accademia dei Guitti, nata nel 2008, dopo che Villa aveva lasciato la compagnia "I Quindici”, oggi  “Teatro Stabile Nisseno”, che aveva fondato nel 1971. L’Accademia è stata molto premiata. “Finchè suocera non ci separi”, replicata trentacinque volte, è stata premiata per la migliore compagnia, la migliore regia, la migliore scenografia,  la migliore attrice non protagonista; “Attori in canna ladri in gonna” per migliore regia e migliore attore protagonista. E il futuro è già vicino. Perché dopo “La cucina del libero inganno”, sempre con la collaborazione di Antonello Capodici, “vorremmo realizzare una commedia musicale”. Il “testa a testa” è fra “La giara” di Pirandello e “Bona genti” di Capuana. 


Giorgio Villa, calca le tavole del palcoscenico dall’età di dieci anni ed è ancora innamorato del teatro come il primo giorno. Era il 1959, la rappresentazione si dava in una parrocchia di Caltanissetta, il testo era stato scritto da Monsignor Pennisi, vescovo di Ragusa. “Ciò che mi ha spinto e mi spinge ancora a stare in scena – racconta - è la consapevolezza di divenire ogni volta un personaggio diverso perché come dice il grande Gigi Proietti, ‘a teatro tutto è finto, ma niente è falso’. Ho sempre messo tutto al secondo posto per il teatro, anche la mia famiglia, che ne è perfettamente consapevole e non mi ha mai messo i bastoni fra le ruote. Non mi sono mai pentito di avere fatto questa scelta”.

Attore professionista, ottanta premi vinti, di cui due alla carriera (nel 1987 e nel 2008), in tournée dappertutto, dall’Argentina all’Australia, dall’Italia tutta a mezza Europa (Francia. Belgio, Svizzera, Germania), in scena con la prosa ma anche con l’operetta, firma anche “La cucina del libero inganno”, rappresentata a Caltanissetta, dove è andata già in replica più volte, e in molti teatri della provincia nissena, ma anche a Patti, Ribera, Sciacca.

E’ una farsa, e pur trattando gli stessi argomenti della commedia, tradimento, equivoco, scambio di persone, mette all’opera personaggi “esagerati”, comici che più non si può, e alla fine, risata dopo risata, c’è anche una morale da trarre. “Morale che non devo svelare” - precisa  sorridendo Giorgio Villa - “Scegliere la farsa significa arrivare al pubblico in maniera diretta, senza intermediazioni di sorta, sollecitando la risata spontanea quella che nasce dalla pancia e dal cuore. Spero che anche il pubblico messinese - conclude Villa - possa apprezzare il nostro spettacolo con lo stesso entusiasmo che anche le altre platee ci hanno dimostrato”. 


La farsa è, più della commedia, il genere italiano per eccellenza. Un retaggio atavico che passa dalla consuetudine latina all’invenzione epocale dei motivi e della prassi della Commedia dell’Arte. “La cucina del libero inganno” è un mix fra quanto di più classico c’è nella tradizione della farsa, unito ai temi moderni e contemporanei della commedia d’ambiente. Un tentativo di unire il divertimento parossistico e sfrontato dell’invenzione clownesca, con il ritratto della nostra società. Tra i personaggi vi è Isabella, una casalinga di non troppe velleità che, improvvisamente, svolta nella vita pubblicando un libro di ricette che, incredibilmente, diventa un “best-seller”. Questo insperato successo le porterà soldi, notorietà, prestigio e rivincita sociale. Ma anche un sanguinoso rovesciamento di forze con il marito-vitellone, il frivolo Mimì, più bravo a darsi un tono da “viveur” che a combinare affari. Mentre, l’untuoso ragioniere Lo Martire è la vittima sacrificale delle assurde speculazioni del “principe consorte”. Ed anche la copertura per le scappatelle del Nostro, ovviamente. E tutto procederebbe discretamente se, a rompere le uova nel paniere, non arrivasse dalla capitale l’irreprensibile maresciallo Diolosa, espertissimo nel leggere fra le pagine dei bilanci contabili, praticamente una frana nel capire quelli della vita. Mettiamoci pure una escort dal cuore tenero ed una nipote particolare, ed ecco che il quadro tipico della farsa è servito in scena.

Per Info, Contatti e Accrediti stampa: cogliani.itam@gmail.com – tel. 329 8346593




A.D.P.



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2 Commenti
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  1. Sono Giorgio Villa, dell' Accademia dei Guitti ,nel ringraziare la giornalista per l'articolo pubblicato mi corre l'obbligo di fare una precisazione ovvero puntualizzare che in questa farsa che si darà il 12 c.m. a Messina non sono il protagonista, bensì un comprimario.
    Ho il dovere ed il piacere di dichiarare che il ruolo di protagonista è stato affidato a Nunzio Bonadonna con il quale, bontà sua, ho condiviso da qualche anno la sua piena collaborazione.
    Tra l'altro, con l'Accademia Dei Guitti ,Nunzio ha anche vinto quale protagonista il premio di migliore attore con la commedia "Attori in canna ladri in gonna" . Nunzio Bonadonna, per chi non lo conoscesse, è un attore di teatro con la " A " maiuscola scritturato annualmente per le sue doti al Teatro Stabile Di Acireale .
    Giorgio Villa

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    Risposte
    1. Grazie a te per la precisazione caro Giorgio, verremo ad applaudire te, Nunzio Bonadonna e gli altri attori per passare una bella serata con la vostra esilarante farsa :1:
      A presto.
      Antonella Di Pietro

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