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ENRICO RIZZI CAPO DEL P.A.E. CHIEDE AL SINDACO DI MESSINA DI INTERVENIRE SUL RANDAGISMO


Il Capo della Segreteria Nazionale del Partito Animalista Europeo, Enrico Rizzi, ha inviato una lettera, lo scorso 4 novembre, all'attenzione del Sindaco di Messina Renato Accorinti e al Prefetto di Messina Stefano Trotta, nella quale chiede al Sindaco di "intervenire a fronte di situazioni di degrado socio-sanitario e che, in difetto, si configura a suo carico almeno la fattispecie di cui all’art. 328 c.p.".

"Dalle fonti acquisite - si legge nella lettera - risulta un'inerzia, da parte delle Istituzioni comunali, nel far fronte all’emergenza della gestione del randagismo". In tal senso, viene rivolta al Sindaco Accorinti "Istanza e Diffida affinchè Ella voglia adottare tutte le misure che si riterranno opportune e necessarie, nel rispetto del benessere psico-fisico degli animali, per il contrasto del fenomeno del randagismo, avuto, in ispecie, riguardo alle iniziative veterinarie e sanitarie di controllo riproduttivo dei randagi nonché la cura degli stessi e gli altri pubblici servizi in materia igienico-sanitaria attuati dall’ASP, in esecuzione della l.r. 15/2000 e delle Linee Guida dell’Assessorato Regionale alla Salute in punto di presidi veterinari (canili ed ambulatori comunali per le sterilizzazioni).

Secondo il Capo della Segreteria Nazionale del Partito Animalista Europeo, Rizzi "il problema è poi acuito dal fatto che il Comune di Messina risulta ad oggi sprovvisto di un canile municipale, e che, da come riferito, vi sarebbe un limitato intervento delle Istituzioni locali ad arginare tale piaga sociale". E aggiunge che "giornalmente pervengono dalla sede locale messinese segnalazioni circa la presenza di diversi cani e gatti abbandonati che necessitano di urgenti cure sanitarie e/o mediche".

"Vale in tal senso ricordare - prosegue Enrico Rizzi- che ai sensi dell’art. 1, co. I della legge Regionale del 3 luglio 2000 n. 15, la Regione Sicilia in attuazione di quanto disposto dalla legge 14 agosto 1991 (Legge quadro in materia di animali d’affezione e prevenzione del randagismo) s.m.i., anche al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute, il benessere e l’ambiente, promuove la prevenzione del randagismo, la protezione e la tutela degli animali d’affezione e ne sancisce il diritto alla dignità di esseri viventi ed il rispetto delle esigenze fisiologiche ed etologiche, condannando ogni forma di maltrattamento, compreso l’abbandono. E che il servizio di prevenzione e controllo del randagismo è un servizio igienico-sanitario pubblico obbligatorio per i Comuni ai sensi della l. 281/91, della l.r. 15/2000 e del Regolamento di Polizia Veterinaria n. 320/1954, e che in tal senso il Sindaco è riconosciuto quale massima Autorità sanitaria locale (l. 833/1978 e d.lgs. 112/1998), di pubblica sicurezza (T.U.L.P.S. – R.D. n. 733/1931) e responsabile del benessere degli animali sul proprio territorio (D.P.R. 31.3.1979)".

Al Prefetto di Messina Stefano Trotta, viene chiesto "di esercitare i poteri sostitutivi di intervento  e contemplati nel T.U.E.L. (d.lgs. 267/2000), ne T.U.L.P.S., nel d.lgs. n. 300/1999 e nella L. 121/1981".

"Attendo altri 10 giorni, altrimenti, in caso di inadempienza, provvederò a denunciare il Sindaco Renato Accorinti per omissione di atti d'ufficio" ha detto il Capo della Segreteria Nazionale del Partito Animalista Europeo, Enrico Rizzi dopo essere stato contattato per confermare la veridicità della lettera in questione, per la quale afferma "di non avere ricevuto, finora, alcuna risposta".




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