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MESSINA OSPITA 52 PROFUGHI DI LAMPEDUSA


Cinquantadue migranti, tutti sotto i trent'anni, di nazionalità somala, eritrea, nigeriana e gandese, provenienti dal Centro di Primo Soccorso e Accoglienza di Pozzallo, nel Ragusano, in Sicilia, sono ospiti al Pala Nebiolo  di Conca D’Oro, nel rione Annunziata, a Messina. La struttura è di proprietà dell'Università. È la prima volta che a Messina si predispone un Centro di prima accoglienza per immigrati. Nell’offrire alcuni suoi locali per l’ospitalità di un gruppo di profughi, l’Università degli Studi di Messina, conscia dell’immane tragedia vissuta in questi ultimi giorni dagli immigrati che sbarcano sulle coste siciliane, non fa solo esercizio di generosità. Intanto, da Università di mare, rispetta la legge del mare che impone assistenza. Poi, ricopre oltre alla funzione di trasmissione del sapere, anche quella di formatrice di coscienze, indicando e praticando percorsi di solidarietà. Ancora, mette in valore risorse proprie, ma oggi beni comuni, per la collettività intesa questa volta non in una dimensione puramente localistica. La sensibilità nella risposta di aiuto viene da tutte le componenti dell’Ateneo, formate non per escludere il diverso, ma piuttosto per considerarlo fratello.
"Stiamo provvedendo a sistemare il campo da baseball esterno per eventuali attività di svago" - ha detto il Coordinatore del Collegio dei Prorettori, prof. Giovanni Cupaiuolo che stamani si è recato in visita al Pala Nebiolo per accertarsi della situazione - C’è un piano generale in atto - ha continuato il prof. Cupaiuolo - e l’Università è intervenuta in prima persona ma sempre nel rispetto dei ruoli. L’Ateneo è parte integrante della città e ha sentito l’esigenza di intervenire mettendo a disposizione le proprie strutture”.



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